Gli esercizi di flessione dei nomi nel numero e nel genere si fanno senza le scatole grammaticali, ma utilizzando serie di cartellini nei quali compare un nome preceduto dall’articolo. L’esercizio originale di Maria Montessori prevede 4 gruppi di 10 parole, per un totale di 40 cartellini al singolare e 40 al plurale. Ogni gruppo di 10 è raccolto in un elastico. A questi cartellini si aggiungono i cartellini dei titoli “singolare” e “plurale”.

Il gruppo dei 10 nomi singolari serve come guida per l’esercizio. Il bambino li mette in colonna sul tappeto, e pone in alto i due cartellini “singolare” e “plurale”.


Poi compone a destra la colonna dei plurali corrispondenti.

Essendoci 4 gruppi di parole, quattro bambini possono fare l’esercizio nello stesso momento, e scambiando il materiale entreranno in contatto con un numero di parole considerevole.
Le parole previste da Maria Montessori sono:
- il bambino, il berretto, la bocca, il calamaio, la calza, il cartellino, la casa, il cappello, la ciabatta, il colore;
- il dente, l’elastico, il fagiolo, la fava, la gamba, il gesso, la giacca, il grembiale, la gomma, la lavagna;
- la maestra, la mano, la matita, il naso, il nastro, l’occhio, l’orologio, il panchetto, la patata, la penna;
- il piede, il quaderno, la rapa, la scarpa, la tasca, il tavolino, la testa, l’unghia, il vestito, il vino.
Possiamo preparare i set e organizzarli in gruppi di 10 singolare + 10 plurale in scatoline etichettate “singolare e plurale”, tenendo i 10 singolari in ordine alfabetico legati con un elastico.

Io ho preparato i 4 set sostituendo alcune parole: calendario invece di calamaio, grembiule invece di grembiale, panino invece di panchetto, viso invece di vino.



Ho poi aggiunto i seguenti set:
5. nomi in -ista -cida e -tra: l’alpinista, l’anatra, l’artista, il dentista, la giornalista, il pediatra, il pesticida, lo psichiatra, il suicida, l’autista;
6. nomi in -ca e in -ga: l’acciuga, l’amaca, la barca, la basilica, la bottega, la giacca, il monarca, il patriarca, lo stratega, la tartaruga;
7. nomi in -cìa e gìa (con i tonica), e-cia gia (con i atona): l’allergia, la boccia, la bugia, la camicia, la ciliegia, la farmacia, la frangia, la provincia, la scia, la valigia;
8. nomi in -co e -go: l’albergo, l’amico, il baco, il cuoco, il greco, il fungo, il medico, il nemico, il porco, il sindaco;
9. nomi in -ìo (con i tonica) e -io (con i atona): il bacio, il coccio, il mormorio, il pendio, il principio, il raggio, il rinvio, il ronzio, il viaggio, lo zio;
10. nomi in -e: il bue, la canzone, l’effigie, il giudice, la legge, il leone, la madre, la moglie, il padre, la superficie;
11. plurali irregolari: il bue, il dio, il lenzuolo, l’orecchio, la mano, il migliaio, il paio, il problema, l’uomo, l’uovo;
12. l’analisi, l’auto, il bar, la barbarie, la biro, il bisturi, il boa, il boia, il brindisi, il caffè;
13. la foto il cinema, la città, la congerie, la crisi, il delta, la diagnosi, la dinamo, la diocesi, l’entità;
14. il film, il gas, il gorilla, l’ipotesi, il lama, la metropoli, la moto, la novità, l’oasi, la possibilità;
15. la progenie, il quiz, la radio, la serie, il sosia, la specie, lo sport, la tribù, il vaglia, la virtù.

pdf qui: Singolare e plurale Montessori: 15 set – da SP1 a SP15
Per conservare i cartellini in ordine ed evitare di mischiare i set, i cartellini sono numerati sullo stesso principio delle scatole grammaticali, per gruppi di 20 (10 singolari e 10 plurali) da SP (singolare e plurale) 1 a SP15:

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Prima presentazione
Materiale: una scatola etichettata “Singolare e plurale” (oppure un cestino) contenente due fasci di cartellini neri, e una coppia di cartellini grigi “singolare” e “plurale”. Nel primo fascio si trovano le parole al singolare, in ordine alfabetico; gli altri cartellini sono quelli del plurale. Nella scatola della presentazione mettiamo anche vari esemplari di piccoli oggetti, cui i cartellini si riferiscono. Io ho preparato: cartoline, elastici, fagioli, foglietti, matite, monete, pastelli e pennarelli.

Scopo: comprendere il significato delle parole “singolare” e “plurale”.
Raduniamo un piccolo gruppo di bambini e poniamo la scatola sul tappeto. Estraiamo il cartellino “singolare” e spieghiamone il significato. Mettiamo il cartellino sotto il margine superiore del tappeto.
Facciamo la stessa cosa col plurale, mettendolo a destra del primo.
Mettiamo il fascio dei cartellini del singolare in basso, sotto la colonna del singolare, e il fascio del plurale sotto la colonna del plurale.

Prendiamo il primo cartellino del singolare e chiediamo a un bambino di leggerlo, ad esempio: la cartolina. Mostriamo al bambino come posizionare il cartellino sul tappeto, poi porgiamogli la scatola e chiediamogli di prendere l’oggetto corrispondente. Mettiamo la cartolina accanto al cartellino.
Ora chiediamo al bambino di cercare tra i cartellini del plurale quello giusto. Quando il bambino trova “le cartoline”, gli mostriamo dove metterlo sul tappeto, quindi prenderà dalla scatola gli oggetti corrispondenti e li metterà accanto al cartellino.

Chiediamo al bambino di rileggere la coppia di cartellini, poi continuiamo con gli altri bambini e gli altri oggetti.

I bambini possono, al termine, registrare la lezione sui loro quaderni.
Questi sono i cartellini in bianco per i NOMI (neri). Possono esservi utili per preparare velocemente, scrivendo a mano, le vostre serie. Potete anche plastificarli, in modo da avere sempre a disposizione cartellini di riempimento per le scatole grammaticali e per le presentazioni cancellabili e riscrivibili coi pennarelli:

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Esercizi preliminari per il singolare e il plurale
– Giochi per dimostrare che alcune parole si riferiscono ad un oggetto, mentre altre a un intero gruppo di oggetti simili. Ad esempio diciamo: “Ho un fiore e ho sei fiori”. Poi chiediamo: “Se avessi due fiori dovrei usare il plurale?”, “Se ne avessi un centinaio dovrei usare il plurale?”.
– Incoraggiare i bambini ad usare le parole “singolare” e “plurale”: “Fiore è singolare, fiori è plurale”.
– Chiediamo ai bambini di cercare in classe oggetti classificabili in singolari e plurali.
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Presentazione avanzata – singolare e plurale
Prerequisiti: lezioni sul nome, presentazione del singolare e del plurale.
Materiali:
– due set di cartellini per il singolare e il plurale relativi a particolari regole e alle eccezioni (i miei cartellini avanzati sono quelli da SP5 a SP15)
– cartellini dei titoli “singolare” e “plurale”
– libretto delle regole per la formazione del plurale.


il libretto è disponibile qui: Libretto delle regole per il PLURALE DEI NOMI
Raduniamo un gruppo di bambini e mettiamo i cartellini dei titoli sul margine superiore del tappeto. Mettiamo i cartellini del singolare in colonna sotto il titolo. Poi mettiamo una ad una le carte del plurale per formare tale colonna, accanto al singolare.
Spieghiamo ai bambini che una parola che indica una persona, un luogo o una cosa è chiamato “nome singolare”. Una parola che nomina più persone, più luoghi o più cose è chiamato “nome plurale”.
Chiediamo ai bambini di completare lo schema, lasciando a loro disposizione il libretto delle regole, se desiderano consultarlo.
I bambini possono registrare la lezione sul loro quaderno di grammatica.
Note: Meglio non presentare questi esercizi troppo presto. Possiamo iniziare con i plurali anche subito, ma introdurre le regole successivamente. I bambini scopriranno da soli le eccezioni. E’ una lezione più difficile rispetto alle altre presentazioni sul nome.
Se preferite preparare da voi il libretto, questo è il contenuto del mio:
Libretto delle regole per il PLURALE DEI NOMI
Rispetto al numero, i nomi hanno due forme: singolare e plurale. Il singolare serve a indicare un solo essere animato o una sola cosa. Il plurale serve a indicare più esseri animati o più cose.
Regola generale
Il plurale dei nomi si forma cambiando le lettere finali, che in grammatica si chiamano desinenza.
I nomi femminili che terminano in –a formano il plurale cambiandola in –e
bambina – bambine
I nomi maschili che terminano in –a formano il plurale cambiandola in –i
problema – problemi
Tutti i nomi (maschili e femminili) che terminano in –o e in –e formano il plurale cambiandole in –i
mano – mani
nano – nani
Nomi in -a
Maschile: il poeta – i poeti
Femminile: la casa – le case
Però:
Femminile ala – ali
Femminile arma – armi.
Nomi in -ca e -ga
Maschile: patriarca – patriarchi
Femminile: barca – barche
Però:
Maschile: Belga – Belgi
Femminile:Belga – Belghe
Nomi in –cia e –gia
Se la i è accentata (i tonica) la conservano anche nel plurale:
bugia – bugie
Se la i non è accentata (i atona) la conservano solo se davanti a cia o gia c’è una vocale:
camicia – camicie
socia – socie
valigia – valigie
ciliegia – ciliegie
Ma la perdono se davanti c’è una consonante:
spiaggia – spiagge
provincia – province
Nomi in –o
I nomi in –o sono quasi tutti maschili e al plurale cambiano in –i
bambino – bambini
Però:
uomo – uomini
Tra i nomi femminili che terminano in –o alcuni si comportano normalmente:
mano – mani
alcuni rimangono invariati al plurale:
la radio – le radio
altri al plurale diventano da femminili a maschili:
la eco – gli echi.
Nomi in – co e –go
Non hanno un comportamento costante e possono sia diventare –chi e -ghi, sia -ci e -gi.
baco – bachi
medico – medici
albergo – alberghi
teologo – teologi
amico – amici
greco – greci
porco – porci
dialogo – dialoghi
valico – valichi
Nomi in –io
Se la i è accentata (i tonica) formano il plurale in -ii
zio – zii
pendio – pendii
rinvio – rinvii
mormorio – mormorii
Se la i non è accentata (i atona) formano il plurale in –i:
viaggio – viaggi
raggio – raggi
bacio – baci
figlio – figli
Però:
tempio – templi
Nomi in –o
alcuni nomi in –o, che al singolare sono maschili, al plurale diventano femminili e terminano in –a:
il centinaio – le centinaia
il migliaio – le migliaia
il miglio – le miglia
il paio – le paia
l’uovo – le uova
Nomi in –e
I nomi che al singolare terminano in –e al plurale terminano in –i.
la legge – le leggi
il giudice – i giudici
Però:
bue – buoi
Nomi in –ie
Quasi tutti i nomi in –ie sono invariabili , tranne:
la moglie – le mogli
la superficie – le superfici
l’effigie – le effigi
Nomi invariabili
I nomi che conservano al plurale la stessa forma del singolare sono chiamati invariabili. Per riconoscerli bisogna considerare l’articolo, l’aggettivo, il verbo, e in genere il contesto.
Maschili in –a
il vaglia – i vaglia
il sosia – i sosia
il boa – i boa
Femminili in –o
la dinamo – le dinamo
la radio – le radio
la biro – le biro
Femminili in –ie
la serie – le serie
la specie – le specie
Nomi in –i
l’oasi – le oasi
il bisturi – i bisturi
Nomi monosillabici
il re – i re
la gru – le gru
Maschili in –a
il vaglia – i vaglia
il sosia – i sosia
I nomi che terminano con vocale accentata (vocale tonica)
la virtù – le virtù
la città – le città
I nomi che terminano per consonante (generalmente di origine straniera)
il film – i film
il gas – i gas
Nomi privi di plurale
Hanno solo il singolare:
– la maggior parte dei nomi astratti: coraggio, pazienza, umiltà, superbia, fisica, chimica
– alcuni nomi collettivi: plebe, prole, roba, fogliame
– alcuni nomi di malattia: tifo, rosolia,vaiolo, malaria
– i nomi degli elementi chimici e dei metalli: idrogeno, ossigeno, uranio, cromo, alluminio, rame, zinco, piombo
– certi nomi di festa: il Natale, la Pasqua, l’Epifania
– i nomi che indicano cose uniche in natura: l’equatore, l’universo
– alcuni nomi di prodotti alimentari: il grano, il riso, il latte, il miele, il pepe, il cacao
– altri nomi come: il sangue, il fiele, la fame, la sete, ecc.
Nomi privi di singolare
Hanno solo il singolare i “nomina pluralia tantum”:
– nomi di oggetti in cui si possono distinguere due o più parti: mutande, forbici, calzoni, occhiali, redini, manette, cesoie
– nomi che indicano una pluralità di cose o di azioni: stoviglie, vettovaglie, viveri, rigaglie, spezie, viscere, spiccioli, dintorni, dimissioni
i nomi dotti che già in latino mancavano di singolare: ferie, nozze, fasti, tenebre, posteri, annali
Nomi con doppia forma di plurale
Si tratta di nomi terminanti in –o che hanno sia un plurale in –i sia un plurale in -a. Sono chiamati nomi sovrabbondanti perchè hanno un plurale più degli altri. Quasi sempre i due plurali hanno significati diversi:
braccio
i bracci – di una poltrona, di un carcere
le braccia – del corpo umano
budello
i budelli – tubi, vie lunghe e strette
le budella – del corpo umano
calcagno
i calcagni – dei piedi, delle calze, delle scarpe
le calcagna – in espressioni come: “avere qualcuno alle calcagna”
cervello
i cervelli – gli ingegni, le menti
le cervella – la materia cerebrale
ciglio
i cigli – di una strada, di un fosso
le ciglia – degli occhi
corno
i corni – strumenti musicali
le corna – degli animali
cuoio
i cuoi – pelli conciate
le cuoia – in espressioni come: “tirare le cuoia”
filamento (stesso significato)
i filamenti
le filamenta
filo
i fili – dell’erba, della luce
le fila – dell’ordito, di una congiura
fondamento
i fondamenti – di una scienza
le fondamenta – di una costruzione
fuso
i fusi – per filare, fusi orari
le fusa – del gatto
gesto
i gesti – movimenti
le gesta – imprese
ginocchio (stesso significato)
i ginocchi
le ginocchia
grido
i gridi – soprattutto di animali
le grida – dell’uomo
labbro
i labbri – di una ferita, di un vaso
le labbra – della bocca
lenzuolo
i lenzuoli – presi uno ad uno
le lenzuola – considerate a paia
membro
i membri – di un gruppo
le membra – del corpo umano
muro
i muri – di una casa
le mura – di una città, di un castello, di una fortezza
osso
gli ossi – di animali macellati
le ossa – l’insieme dell’ossatura
staio
gli stai – recipienti
le staia – unità di misura
strido (stesso significato)
gli stridi
le strida
urlo
gli urli – soprattutto di animali
le urla – dell’uomo
vestigio (stesso significato)
i vestigi
le vestigia
Plurale dei nomi composti
Il comportamento dei nomi composti al plurale cambia secondo il tipo di parola che forma il composto:
nome + nome
cambia la lettera del secondo nome:
l’arcobaleno – gli arcobaleni
la banconota – le banconote
nome + aggettivo
trasformano in plurale entrambe le parole:
la cartastraccia – le cartestracce
la cassaforte – le casseforti
Però:
palcoscenico – palcoscenici
aggettivo + nome
prendono il plurale solo secondo elemento:
il francobollo – i francobolli
il bassorilievo – i bassorilievi
verbo + nome
se il nome è plurale, il nome composto rimane invariato:
il cavatappi – i cavatappi
il guastafeste – i guastafeste
se il nome è singolare maschile, il nome diventa plurale:
il parafango – i parafanghi
il passaporto – i passaporti
se il nome è singolare femminile, il nome composto rimane invariato:
l’aspirapolvere – gli aspirapolvere
il cacciavite – i cacciavite
verbo + verbo e verbo + avverbio
al plurale rimangono invariati:
il dormiveglia – i dormiveglia
il posapiano – i posapiano
preposizione o avverbio + nome
In realtà non si tratta di nomi composti, ma di nomi prefissati. Per il plurale non seguono una regola costante: alcuni restano invariati, altri cambiano nel secondo elemento.
il doposcuola – i doposcuola
il retroterra – i retroterra
il senzatetto – i senzatetto
il sottoscala – i sottoscala
il dopopranzo – i dopopranzi
la soprattassa – le soprattasse
il sottopassaggio – i sottopassaggi
la sottoveste – le sottovesti
nome + preposizione + nome
ficodindia – fichidindia
fiordaliso – fiordalisi
messinscena – messinscene
pomodoro – pomodori.
[…] Numero del nome col metodo Montessori […]