Racconto LA LUNA E LA GRU
I Pellirosse raccontano che nel tempo dei tempi, prima ancora che ci fossero uomini sulla terra, gli animali erano più grandi, più forti e più saggi di quanto sono ora. Potevano servirsi delle loro zampe come gli uomini si servono delle loro mani e compiere molte cose che neppure gli uomini ora possono compiere. In quei giorni lontani, i rami, i bastoni e le pietre erano pure vive.
Quando un animale tentava di raccattare dal suolo un bastoncino, un ramoscello caduto, questo si ribellava e picchiava la povera bestia finchè essa non lo mollava. Così, se un animale tentava di raccogliere una pietra, la pietra si metteva a colpirlo finchè esso non la lasciava nuovamente cadere al suolo. Perciò gli animali non potevano fabbricarsi nè frecce nè archi; perchè le pietre e i bastoni non volevano essere foggiati in tal guisa.
La Luna era molto spiacente per gli animali e tentò di aiutarli. Una notte che ella filtrava i suoi raggi attraverso il fogliame di una foresta, vide una gru che picchiava col capo contro il ramo di un albero.
– Che stai facendo? – chiese la Luna.
– Sto cercando di spezzare questo ramo per farne una canna da pesca – rispose la gru, – vorrei pescare qualche pesce nel fiume, per cena… –
– Perchè non spezzi il ramo con una grossa pietra? –
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