Psicogrammatica Montessori: scatola grammaticale VI con la presentazione del materiale di lavoro e tutti i cartellini di riempimento pronti per il download e la stampa. Con questa scatola i bambini approfondiscono lo studio del pronome.

Il materiale per l’analisi delle parole è costituito da varie serie di cartellini della frase di colore verde e da varie serie di cartellini delle parole di diverso colore:
– verde per i pronomi
– rosa per gli avverbi
– viola per le preposizioni
– rosso per i verbi
– marrone chiaro per gli articoli
– nero per i nomi
– marrone scuro per gli aggettivi
che si scelgono a seconda dell’esercizio che si vuole proporre e si collocano nella scatola grammaticale VI.

Il primo esercizio è anche qui quello della composizione di frasi, analizzate coi cartellini colorati.
La scatola grammaticale ha sette caselle del colore corrispondente alla parte grammaticale. Nella casella più grande si collocano i cartellini delle frasi.

Ad ogni parola scritta nei cartellini della frase corrisponde un cartellino della parola, e ad ogni parola scritta, corrisponde un cartellino nel casellario, ad eccezione delle parole ripetute all’interno di ogni cartellino della frase.
Come per le altre scatole grammaticali, i cartellini colorati delle parole non corrispondono esattamente alle parole delle frasi che dovranno ricomporre, perchè le parole comuni nelle frasi di uno stesso biglietto non sono ripetute. E’ solo il pronome, che, sostituito, cambia la frase.

Le varie serie di cartellini si trovano ognuna in una scatolina verde, e i gruppi di frasi relativi ad ogni serie sono separati con degli elastici:

Nelle serie originali preparate da Maria Montessori queste sono le serie delle frasi :
Gruppo A (pronomi indicativi):
1. La sorella piangeva. Carlino con un bacio consolò la sorella. – La sorella piangeva; egli con un bacio la consolò.
2. Il libro scivolò in terra. Emma rimise il libro sul tavolo. – Il libro scivolò in terra: essa lo rimise sul tavolo.
3. Fecero una sorpresa alla mamma: scrissero una lettera alla mamma. – Fecero una sorpresa alla mamma: le scrissero una lettera.
4. La maestra esclama: il disegnino è bello! vuoi regalare alla maestra il disegnino? – La maestra esclama: il disegnino è bello! me lo vuoi regalare?
Gruppo B (pronomi dimostrativi di persona e di cosa):
1. Mostra a un bambino i prismi della scala marrone: questo prisma è più grosso di cotesto prisma, quel prisma è più fino di questi prismi. – Mostra a un bambino i prismi della scala marrone: questo è più grosso di cotesto, quello è più fino di questi.
2. Osserviamo i bambini: questo bambino è più alto di cotesta bambina, quel bambino è più basso di quella bambina. – Osserviamo i bambini: questi è più alto di costei, colui è più basso di colei.
3. Un cono sta sopra un cilindro: tu prova a mettere il cilindro sopra il cono. – Un cono sta sopra un cilindro: tu prova a mettere questo sopra quello.
4. Mostriamo a un piccolo bambino i cubi della torretta rosa: questo cubo è il più grande, cotesto cubo viene subito dopo nella serie; quei cubi sono i più piccoli della serie. – Mostriamo a un piccolo bambino i cubi della torretta rosa: questo è il più grande, cotesto viene subito dopo nella serie; quelli sono i più piccoli della serie.
Gruppo C (pronomi relativi o congiuntivi):
1. Chiedi un pennino a Mario; Mario te lo regalerà volentieri. – Chiedi un pennino a Mario, il quale te lo regalerà volentieri. – Chiedi un pennino a Mario, che te lo regalerà volentieri.
2. Domanda ai bambini: quale bambino vuol vedere il mio lavoro? – Domanda ai bambini: chi vuol vedere il mio lavoro?
3. Ieri mettesti i fiori in un vasetto: cambia l’acqua di quel vasetto.
Cambia l’acqua di quel vasetto nel quale ieri mettesti i fiori. – Cambia l’acqua di quel vasetto dove ieri mettesti i fiori. – Cambia l’acqua di quel vasetto dove ieri mettesti i fiori. – Cambia l’acqua di quel vasetto in cui ieri mettesti i fiori.
4. Scegli tra le stoffe, la stoffa più somigliante al tuo vestito. – Scegli tra le stoffe quella che più somiglia al tuo vestito. – Scegli tra le stoffe quella a cui più somiglia il tuo vestito. – Scegli tra le stoffe quella alla quale più somiglia il tuo vestito.
5. Scegli un incastro tra quegli incastri da adoperarsi per disegnare. – Scegli un incastro tra quelli che si adoperano per disegnare. Scegli un incastro tra quelli i quali si adoperano per disegnare.
Questi sono i cartellini pronti, rivisitati sostituendo i vocaboli caduti in disuso e tenendo conto di chi non ha la fortuna di disporre del materiale sensoriale in uso nella Casa dei bambini:


Se preferisci realizzarli in proprio, trovi i testi delle mie frasi in fondo all’articolo.
________________________
MATERIALI PREVISTI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VI
(con la codifica che ho utilizzato io per la preparazione dei cartellini)

– scatola grammaticale VI (qui il tutorial per costruirla: Costruire le scatole grammaticali)
– 3 scatoline di riempimento di colore verde contrassegnate VIA, VIB, VIC.
– una scatolina aperta rossa per il libretto degli elenchi e per il libretto delle regole
_______________________
Contenuto delle scatole di riempimento
– scatola VIA: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VIA separati tra loro per mezzo di elastici)
- cartellini VIA-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
- cartellini VIA-2: (cartellini delle parole + 3 cartellini frase)
- cartellini VIA-3: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
- cartellini VIA-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
– scatola VIB: scheda della definizione e cartellini (i 4 gruppi di cartellini stanno nella scatola VIB separati tra loro per mezzo di elastici)
- cartellini VIB-1: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
- cartellini VIB-2: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
- cartellini VIB-3: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
- cartellini VIB-4: (cartellini delle parole + 5 cartellini frase)
– scatola VIC: scheda della definizione e cartellini ( i 5 gruppi di cartellini stanno nella scatola VIC separati tra loro per mezzo di elastici)
- cartellini VIC-1: (cartellini delle parole + 8 cartellini frase)
- cartellini VIC-2: (cartellini delle parole + 8 cartellini frase)
- cartellini VIC-3: (cartellini delle parole + 8 cartellini frase)
- cartellini VIC-4: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
- cartellini VIC-5: (cartellini delle parole + 6 cartellini frase)
- cartellini VIC-6: (cartellini delle parole + 7 cartellini frase)
– scatolina aperta VERDE:
- libretto degli elenchi per il pronome (facoltativo)
- libretto delle regole grammaticali per il pronome.
_________________________
Questo è il materiale pronto:
(Se preferisci realizzarli in proprio, trovi i testi delle mie frasi in fondo all’articolo).


________________________


_______________________


PDF QUI: LIBRO DELLE REGOLE GRAMMATICALI PER L’USO DEL PRONOME
_____________________
ISTRUZIONI per confezionare i libretti
(nell’esempio un libretto delle nomenclature)
La mia stampante è in bianco e nero, ma consiglio di stampare a colori. Per il libretto ritagliate le pagine seguendo i tratteggi:


piegate ogni striscia così, per ottenere pagine stampate fronte/retro:
rilegate. Io ho usato la foratrice per spirali:



_________________________
MATERIALI PER LA SCATOLA GRAMMATICALE VI
Si tratta di un materiale rivisitato e attualizzato ai mutamenti che la lingua ha subito e ai vocaboli che più appartengono alla realtà dei bambino oggi.
L’organizzazione originale del materiale non cambia, ho aggiunto però dei set che isolano ulteriori aspetti delle regole grammaticali.
Ciascuna parte del discorso ha un suo codice colore, che è diverso da quello dei simboli grammaticali (ad eccezione del nome e del verbo).

I simboli grammaticali possono entrare a far parte degli esercizi con le scatole grammaticali: i bambini possono porre i simboli mobili sulle parole scritte nei cartellini della frase, o anche possono copiare le frasi e disegnare i simboli (anche utilizzando gli stencil).

USO DEL MATERIALE
Avere a disposizione le scatole grammaticali di legno è sicuramente la situazione ideale, ma considerando il costo, non è la situazione alla portata di tutti. Si possono preparare delle bellissime alternative in cartone o anche sostituire alle scatole delle “tovagliette stampate“. Si può anche decidere di non utilizzare nulla, e di mettere semplicemente i cartellini sul tavolo, divisi in base al loro codice colore e ponendo sopra di essi dei cartellini-titolo (per la prima scatola ‘ARTICOLO’ e ‘NOME’).
Lo stesso discorso vale per le scatole di riempimento e per le scatole dei comandi, che possono essere acquistate in legno, o possono essere facilmente realizzate in cartoncino. Si può anche optare per qualsiasi altra soluzione alternativa: buste di carta colorata, sacchetti di plastica trasparente, cestini, ecc.
Le scatole grammaticali servono all’esercizio del bambino, dopo le presentazioni e le lezioni chiave relative alle parti del discorso che vogliamo esercitare.
Con le scatole grammaticali si possono svolgere vari esercizi.
___________________________
CONTENUTI
Se preferisci realizzare il materiale in proprio (cartellini e libro delle regole grammaticali), di seguito trovi tutti i contenuti che ho utilizzato:
Serie Montessori
MVI-A (pronomi indicativi):
1. La sorella piangeva. Antonio con un bacio consolò la sorella. – La sorella piangeva; lui con un bacio la consolò.
2. Il libro scivolò in terra. Emma rimise il libro sul tavolo. – Il libro scivolò in terra: lei lo rimise sul tavolo.
3. Fecero una sorpresa alla mamma: scrissero una lettera alla mamma. – Fecero una sorpresa alla mamma: le scrissero una lettera.
4. La maestra esclama: il tuo disegno è molto bello! Vuoi regalare alla maestra il disegno? – La maestra esclama: il tuo disegno è molto bello! Me lo vuoi regalare?
MVI-B (pronomi dimostrativi di persona e di cosa):
1. Mostra a un bambino i libri della biblioteca scolastica: questo libro è più grosso di questo libro, quel libro è più fino di questi libri. – Mostra a un bambino i libri della biblioteca scolastica: questo è più grosso di quest’altro, quello è più fino di questi.
2. Osserviamo i bambini: questo bambino è più alto di questa bambina, quei bambini sono più bassi di quella bambina. – Osserviamo i bambini: lui è più alto di lei, loro sono più bassi di lei.
3. Un cono sta sopra un cilindro: tu prova a mettere il cilindro sopra il cono. – Un cono sta sopra un cilindro: tu prova a mettere questo sopra quello.
4. Mostriamo a un bambino le nostre matite colorate: questa matita è la più lunga, questa matita viene subito dopo nella serie; quelle matite sono le più piccole della serie. – Mostriamo a un bambino le nostre matite colorate: questa è la più grande, questa viene subito dopo nella serie; quelle sono le più piccole della serie.
MVI-C (pronomi relativi o congiuntivi):
1. Chiedi un fazzoletto di carta a Giovanni; Giovanni te lo regalerà volentieri. – Chiedi un fazzoletto di carta a Giovanni, il quale te lo regalerà volentieri. – Chiedi fazzoletto di carta a Giovanni, che te lo regalerà volentieri.
2. Domanda ai bambini: quale bambino vuol vedere il mio lavoro? – Domanda ai bambini: chi vuol vedere il mio lavoro?
3. Ieri hai messo i fiori in un vasetto: cambia l’acqua di quel vasetto. – Cambia l’acqua di quel vasetto nel quale ieri hai messo i fiori. – Cambia l’acqua di quel vasetto dove ieri hai messo i fiori. – Cambia l’acqua di quel vasetto in cui ieri hai messo i fiori.
4. Scegli tra le stoffe dei vestiti dei compagni, la stoffa più somigliante al tuo vestito. – Scegli tra le stoffe dei vestiti dei compagni quella che più somiglia al tuo vestito. – Scegli tra le stoffe dei vestiti dei compagni quella a cui più somiglia il tuo vestito. – Scegli tra le stoffe dei vestiti dei compagni quella alla quale più somiglia il tuo vestito.
5. Scegli un libro tra quei libri da usarsi per le ricerche di gruppo. – Scegli un libro tra quelli che si usano per le ricerche di gruppo. Scegli un libro tra quelli i quali si usano per le ricerche di gruppo.
______________________
CARTELLINO DEFINIZIONE (uno per scatola):
Il Pronome è una parola che sostituisce un nome, e a volte anche altre parole. E’ la parte variabile del discorso che permette di designare qualcuno o qualcosa senza nominarli direttamente, e insieme di precisarne alcune caratteristiche di quantità, qualità e spazio.
Etimologia: dal latino pronomen (invece del nome).
Esempi: io, me, tu, lei, lui, noi, voi, loro; mio, tuo, suo… questo, quello, stesso… chi, quando, che… qualche…
Può essere: personale, possessivo, dimostrativo, interrogativo, esclamativo, relativo, indefinito.
SCATOLA VIA
VIA-1 (cartellini+ 5 cartellini frase). Frasi:
1. La sorella di Maria piangeva. Maria consolò la sorella con un bacio. – La sorella di Maria piangeva. Lei la consolò con un bacio.
2. Il libro cadde sul pavimento. Antonio rimise il libro sul tavolo. – Il libro cadde sul pavimento. Lui lo rimise sul tavolo.
3. I bambini hanno fatto una bella sorpresa alla loro mamma. I bambini hanno preparato una buona colazione alla mamma. – I bambini hanno fatto una bella sorpresa alla loro mamma. Essi le hanno preparato una buona colazione.
4. L’insegnante ha detto: “La tua poesia è bellissima. Vuoi regalare la poesia all’insegnante?”. – L’insegnante ha detto: “La tua poesia è bellissima. Me la vuoi regalare?”.
5. Antonio è andato nell’altra stanza. Potresti andare lì? Potresti tornare qui con Antonio? – Antonio è andato nell’altra stanza. Potresti andare lì? Potresti tornare qui con lui?
VIA-2 (cartellini+ 3 cartellini frase). Frasi:
1. Confrontiamo le altezze dei bambini: questo bambino è più alto di quel bambino; quel bambino è più basso di questa bambina. – Confrontiamo le altezze dei bambini: questo è più alto di quello; quello è più basso di questa.
2. Un pennarello sta sopra a un libro. Prova a mettere il libro sul pennarello. – Un pennarello sta sopra un libro. Prova a mettere questo su quello.
3. Mostriamo a un bambino le nostre matite colorate: questa matita è la più lunga, questa matita viene subito dopo nella serie; quelle matite sono le più corte della serie. – Mostriamo a un bambino le nostre matite colorate: questa è la più lunga, questa viene subito dopo nella serie; quelle sono le più corte di essa.
VIA-3 (cartellini+ 6 cartellini frase). Frasi:
1. Quale bambino vuole il mio disegno? – Chi vuole il mio disegno?
2. Ho chiesto a Maria la matita; Maria aveva messo la matita nell’astuccio. – Ho chiesto a Maria la matita; lei aveva messo la matita nell’astuccio. – Ho chiesto a Maria la matita che lei aveva messo nell’astuccio.
3. Ringraziai Maria. Maria aveva dato la matita al mio fratellino. – Ringraziai Maria che aveva dato la matita al mio fratellino.
4. Ascoltate i bambini. I bambini stanno cantando. – Ascoltate i bambini. Essi stanno cantando. – Ascoltate i bambini che stanno cantando.
5. E’ qui la bambina. Ieri la bambina ha perso il suo berretto; Antonio ha ritrovato il suo berretto. – E’ qui la bambina che ieri ha perso il suo berretto; Antonio lo ha ritrovato.
6. E’ qui il ragazzo. Giovanni aveva già visto il ragazzo. – E’ qui il ragazzo. Giovanni lo aveva già visto. – E’ qui il ragazzo che Giovanni aveva già visto.
VIA-4 (cartellini + 6 cartellini frase). Frasi:
1. Questo libro è il mio libro. – Questo libro è il mio.
2. Quella casa è la nostra casa. – Quella casa è la nostra.
3. Questi quaderni sono i vostri quaderni. – Questi quaderni sono i vostri.
4. Questo lavoro è il suo lavoro. – Questo lavoro è il suo.
5. Quelle sedie sono le loro sedie. – Quelle sedie sono le loro.
6. Questa matita è la tua matita. – Questa matita è la tua.
_______________________
SCATOLA VIB
VIB-1 (cartellini + 5 cartellini frase). Frasi:
1. Nel panino di Carlotta la mamma ha messo il gorgonzola. Carlotta odia il gorgonzola. – Nel panino di Carlotta la mamma ha messo il gorgonzola. Lei lo odia.
2. Ai miei amici piace correre. I miei amici sono molto sportivi. – Ai miei amici piace correre. Loro sono molto sportivi.
3. Abbiamo sentito una canzone. La canzone era molto dolce. – Abbiamo sentito una canzone. Essa era molto dolce.
4. Quando la mia insegnante parla ai bambini, la mia insegnante si rivolge ai bambini tranquillamente. – Quando la mia insegnante parla ai bambini, lei si rivolge loro tranquillamente.
5. Il vento ha fatto cadere il bucato steso in terrazzo. Il papà ha raccolto il bucato. – Il vento ha fatto cadere il bucato steso in terrazzo. Il papà lo ha raccolto.
VIB-2 (cartellini + 5 cartellini frase). Frasi:
1. Abbiamo visto la zia di Agata al cinema. La zia di Agata era seduta in prima fila. – Abbiamo visto la zia di Agata al cinema. Lei era seduta in prima fila.
2. La mia famiglia dovrà traslocare. Quando abbiamo detto ai nostri vicini: “Dobbiamo traslocare”, i nostri vicini si intristirono. – La mia famiglia dovrà traslocare. Quando lo abbiamo detto ai nostri vicini, essi si intristirono.
3. Amo il gioco del tennis. Quando pratico il gioco del tennis sono felice. – Amo il gioco del tennis. Quando lo pratico sono felice.
4. I miei fratellini hanno due palle rosse. I miei fratellini fanno rimbalzare le due palle rosse molto in alto. – I miei fratellini hanno due palle rosse. Loro fanno rimbalzare entrambe molto in alto.
5. Con i tuoi compagni di scuola fate molte gite. Con i tuoi compagni di scuola siete molto fortunati. – Con i tuoi compagni di scuola fate molte gite. Voi siete molto fortunati.
VIB-3 (cartellini + 5 cartellini frase). Frasi:
1. Beviamo l’acqua fresca. L’acqua fresca è nella brocca. – Beviamo l’acqua fresca che è nella brocca.
2. Abbiamo visto dei funghi nel bosco. I funghi erano enormi. Abbiamo visto dei funghi nel bosco che erano enormi.
3. Maria ha una collezione con molti minerali. Maria continua a raccogliere minerali. – Maria ha una collezione con molti minerali che lei continua a raccogliere.
4. Il tassista mise in moto l’automobile. Il tassista guidò l’automobile speditamente fino all’aeroporto. – Il tassista mise in moto l’automobile. Egli la guidò speditamente fino all’aeroporto.
5. Ho visto un pavone. Le piume del pavone erano bellissime. – Ho visto un pavone le cui piume erano bellissime.
VIB-4: (cartellini + 5 cartellini frase). Frasi:
1. Ho udito alcuni ragazzi al parco. Le risate dei ragazzi erano contagiose. – Ho udito alcuni ragazzi al parco le cui risate erano contagiose.
2. Ho assistito a uno spettacolo teatrale. La trama dello spettacolo teatrale era noiosa. – Ho assistito a uno spettacolo teatrale la cui trama era noiosa.
3. Agata con Francesco vanno al parco. Agata gioca sull’altalena, Francesco sullo scivolo. – Agata con Francesco vanno al parco. Lei gioca sull’altalena, lui sullo scivolo.
4. Questi pipistrelli volano intorno all’albero, quei pipistrelli intorno al lampione. – Questi pipistrelli volano intorno all’albero, quelli intorno al lampione.
5. Questa bambina mangia una mela, quella bambina un tramezzino, queste bambine le patatine, quelle bambine il gelato. – Questa bambina mangia una mela, quella un tramezzino, queste le patatine, quelle il gelato.
SCATOLA VIC
VIC-1: (cartellini + 8 cartellini frase). Frasi:
1. Il bambino ha sconfitto il mostro. – Lui ha sconfitto il mostro.
2. Sofia ha lavato l’automobile nuova. – Lei lavato l’automobile nuova.
3. Il ragno ha scavato un cunicolo nel terreno. – Esso ha scavato un cunicolo nel terreno.
4. I due fratelli danno da mangiare all’iguana. – Ambedue danno da mangiare all’iguana.
5. Giovanni ha segnato il gol della vittoria. – Lui ha segnato il gol della vittoria.
6. Con la mia classe abbiamo visitato la mostra dei minerali. – Noi abbiamo visitato la mostra dei minerali.
7. Il gatto si strofinò contro Maria. – Il gatto si strofinò contro di lei.
8. Antonio ha regalato ai suoi amici una palla. – Antonio ha regalato loro una palla.
VIC-2 (cartellini + 8 cartellini frase). Frasi:
1. Alma ha prestato un libro a Mattia. – Lei ha prestato un libro a Mattia. – Lei gli ha prestato un libro.
2. Gaia legge un racconto alla classe. – Gaia ci legge un racconto. – Lei ci legge un racconto.
3. Giovanni ha disegnato un bel fumetto sui dinosauri. – Lui ha disegnato un bel fumetto sui dinosauri. Lui ha disegnato un bel fumetto sui di essi.
4. Sofia ha trovato un fossile durante le sue vacanze in montagna. – Lei ha trovato un fossile durante le sue vacanze in montagna.
5. Il pettirosso volava davanti a Martina. – Il pettirosso volava davanti a lei. – Esso volava davanti a lei.
6. L’amico ha accompagnato Carlo alla mostra su Matisse. – Egli ha accompagnato Carlo alla mostra su Matisse. – Egli lo ha accompagnato alla mostra su Matisse.
7. Carlotta ha cantato “Il musicista di Forlì” per la classe. – Lei ha cantato “Il musicista di Forlì” per la classe. – Lei ha cantato “Il musicista di Forlì” per noi.
8. Maria ha invitato Massimo alla sua festa. – Lei ha invitato Massimo alla sua festa. – Lei lo ha invitato alla sua festa.
VIC-3 (cartellini + 8 cartellini frase). Frasi:
1. Enrico ha preso in prestito il cappotto di Filippo. – Lui ha preso in prestito il cappotto di Filippo. – Lui ha preso in prestito il suo cappotto.
2. Luca con il papà di Luca cercano le biglie sotto il divano. – Luca con il suo papà cercano le biglie sotto il divano. – Essi cercano le biglie sotto il divano. – Essi le cercano sotto il divano.
3. Con la mia famiglia abbiamo fatto una gita sulla barca dei Rossi. – Noi abbiamo fatto una gita sulla barca dei Rossi. – Noi abbiamo fatto una gita sulla loro barca.
4. Sofia con la sorella di Sofia sono andate nella casetta sull’albero di Sofia. – Sofia con sua sorella sono andate nella sua casetta sull’albero.
5. I bambini hanno osservato la rana nell’ambiente naturale della rana. – I bambini hanno osservato la rana nel suo ambiente naturale. – Essi hanno osservato la rana nel suo ambiente naturale.
6. La mia bicicletta è blu. La vostra bicicletta è viola. – La mia è blu. La vostra è viola.
7. La barzelletta di Gaia era divertente. Le barzellette dei suoi amici erano ancora più divertenti. – La barzelletta di Gaia era divertente. Le loro erano ancora più divertenti.
8. Alcuni tuoi amici hanno un computer nuovo. Altri tuoi amici hanno un computer vecchio. – Alcuni tuoi amici hanno un computer nuovo. Altri ne hanno uno vecchio.
VIC-4 (cartellini + 6 cartellini frase). Frasi:
1. Qualche uomo era vestito da stregone per Halloween, qualche altro uomo da pagliaccio. – Qualcuno era vestito da stregone per Halloween, qualcun altro da pagliaccio.
2. Alcune persone portarono dolci per la festa di classe. – Alcuni portarono dolci per la festa di classe.
3. Nella staffetta i bambini fanno passare il testimone dalle mani di un bambino alle mani di un altro bambino. – Nella staffetta i bambini fanno passare il testimone dalle mani di uno a quelle di un altro.
4. Vuoi il cono gelato al cioccolato? Preferisci forse il cono gelato alla fragola? – Vuoi il cono gelato al cioccolato? Preferisci forse quello alla fragola?
5. Qualunque studente può inventare la nuova bandiera della scuola. – Chiunque può inventare la nuova bandiera della scuola.
6. Sto tenendo a una persona il posto a sedere. – Sto tenendo a qualcuno il posto a sedere.
VIC-5 (cartellini + 6 cartellini frase). Frasi:
1. Nessuna persona ha aperto la loro posta. – Nessuno ha aperto la loro porta.
2. In cinque elefanti hanno marciato durante la parata. – In diversi hanno marciato durante la parata.
3. I due pagliacci facevano le capriole. – Entrambi facevano le capriole.
4. I pacchi sono stati caricati tutti sul treno. – Sono stati caricati tutti sul treno.
5. Molti spettatori applaudivano agli acrobati, pochi spettatori fischiavano. – Molti applaudivano agli acrobati, alcuni fischiavano.
6. Cinque tra i fenicotteri stavano su una zampa sola. – Alcuni tra loro stavano su una zampa sola.
VIC-6 (cartellini + 7 cartellini frase). Frasi:
1. Dai alla tartaruga il mangime. Il mangime è nel cassetto. – Dai alla tartaruga il mangime il quale è nel cassetto. – Dai alla tartaruga il mangime che è nel cassetto.
2. Maria è la nostra compagna. Abbiamo preso in prestito il libro di Maria. – Maria è la nostra compagna. Abbiamo preso in prestito il suo libro. – Maria è la nostra compagna il cui libro abbiamo preso in prestito.
3. Bisogna prendersi cura dei bambini. I bambini si prenderanno cura del futuro. – Bisogna prendersi cura dei bambini che si prenderanno cura del futuro.
4. Forma un gruppo. Un gruppo servirà a svolgere il lavoro di ricerca. – Forma un gruppo che servirà a svolgere il lavoro di ricerca.
5. Copia un’illustrazione tra le illustrazioni del libro sull’Universo. – Copia un’illustrazione tra quelle del libro sull’Universo.
6. Alma suona il violino. Gaia suona il pianoforte. – Chi suona il violino? Chi suona il pianoforte?- Cosa suona Alma? Cosa suona Gaia?
7. Alla televisione trasmettono una partita di calcio. – Cosa trasmettono in televisione?
_________________
Libretto delle regole grammaticali per il pronome
Se preferisci realizzare il libretto in proprio, questo è il contenuto:
Il Pronome è una parola che sostituisce un nome, e a volte anche altre parole. E’ la parte variabile del discorso che permette di designare qualcuno o qualcosa senza nominarli direttamente, e insieme di precisarne alcune caratteristiche di quantità, qualità e spazio.
Etimologia: dal latino pronomen (invece del nome).
Esempi: io, me, tu, lei, lui, noi, voi, loro; mio, tuo, suo… questo, quello, stesso… chi, quando, che… qualche…
Può essere: personale, possessivo, dimostrativo, interrogativo, esclamativo, relativo, indefinito.
Funzioni del pronome
I pronomi svolgono varie funzioni:
– funzione stilistica: evitano le ripetizioni nel discorso;
– funzione deittica: deissi significa “additamento verbale”, cioè una parola che si usa per indicare qualcosa come si farebbe col l’indice della mano (dammi questo, non quello);
– funzione sintattica: il pronome è un elemento che serve a costruire alcune frasi, ad esempio le subordinate col pronome relativo.
Il pronome ha capacità sostitutiva. Può sostituire:
– il nome: Carlo gioca a palla, a lui piace;
– l’aggettivo: oggi il tempo è buono, ieri non lo era;
– il verbo: aveva studiato e lo dimostrò all’esame;
– intere frasi: come ha detto di chiamarsi? Non lo ricordo più.
Pronomi personali
La parola pronome deriva dal latino pronomen (che sta al posto del nome). In molti casi questo è vero:
1a persona singolare – io
2a persona singolare – tu
3a persona singolare – egli ella essa esso lui lei
1a persona plurale – noi
2a persona plurale – voi
3a persona plurale – essi elle esse loro.
Secondo gli studiosi però la definizione dei pronomi personali è diversa secondo le persone: i pronomi di prima e seconda persona hanno la funzione di nomi indicativi e rappresentano chi parla e chi ascolta; il pronome di terza persona sostituisce sempre un nome e indica colui di cui si parla.
Pronomi personali soggetto

Egli si usa con riferimento alle persone; lui si usa soprattutto per le persone, ma anche per animali e a volte cose (specie nel linguaggio parlato); esso è usato per animali e cose:
– ho parlato con il direttore: lui (o egli) mi ha assicurato di occuparsene;
– cercai di trattenere il cavallo ma esso (o lui) proseguì la corsa;
– vi è stato affidato un compito importante: esso dovrà essere eseguito con cura.
Al femminile non abbiamo la stessa differenza: essa si può usare sia per le persone sia per le cose:
– avverti tua sorella, forse lei (o essa) non lo sa ancora;
– ho cercato di prendere la gattina, ma essa (o lei) è scappata.
La forma ella è caduta in disuso nel linguaggio parlato.
Al plurale le forme essi/esse servono ad indicare sia persone, sia cose, sia animali; la forma loro si usa per le persone e anche per gli animali (soprattutto nel parlato):
– li ho guardati in viso: essi (o loro) abbassarono gli occhi;
– all’ingresso della villa c’erano due cani: essi (o loro) stavano per mordermi;
– il Parlamento ha emanato nuove leggi: esse prevedono molte novità.
In italiano l’uso del pronome personale in funzione di soggetto viene spesso sottinteso: ho letto la notizia; sei tornato presto.
Viene espresso quando:
– si vuole dare enfasi al soggetto: io lavoro dalla mattina alla sera mentre tu ti diverti;
– ci sono forme verbali che possono creare confusione: ritengo che tu non sia all’altezza della situazione.
Il pronome personale soggetto può essere rafforzato dagli aggettivi:
– stesso: io stesso, tu stesso, ecc.
– altri (solo alla prima e seconda persona plurale): noi altri, voi altri (che si possono anche scrivere noialtri e voialtri)
Pronomi personali complemento
I pronomi personali complemento hanno due forme distinte; hanno cioè:
– una forma tonica (o forte)
– una forma atona (o debole)

FORMA TONICA
Prima persona singolare – me: cercavano me; stanno parlando di me; vieni con me.
Seconda persona singolare – te: vogliono te; ho paura di te; esco con te; c’è una lettera per te.
Prima persona plurale – noi: vogliono noi; ridono di noi.
Seconda persona plurale – voi: hanno fiducia in voi; vogliono voi.
Il pronome personale complemento per la terza persona è:
– sé quando ha valore riflessivo: ha troppa stima di sé, pensano solo a sé;
– lui, lei, loro quando non si riflette sul soggetto: vado da lui; esco con lei; faccio affidamento su di loro;
– esso, essa, essi, esse quando si riferisce agli animali e alle cose (per gli animali si usano anche lui, lei, loro, specie nella lingua parlata): l”aereo è un mezzo veloce e con esso è facile raggiungere paesi lontani; è una trama troppo debole e su di essa è impossibile sviluppare un buon racconto.
La forma tonica del pronome personale complemento può essere rafforzata possono essere rafforzate dall’aggettivo stesso: sono contento di me stesso; conosci te stesso; fa solo del male a sé stesso (si può scrivere anche se stesso senza accento); pensano solo sa sé stessi (o se stessi).
FORMA ATONA

Le forme atone del pronome personale complemento:
– precedono o seguono immediatamente il verbo. Il legame pronome atono + verbo non può essere spezzato da altre parole:
forma tonica – la musica a me piace molto; la musica piace molto a me
forma atona – la musica mi piace molto (ma non la musica mi molto piace) ;
– non si possono mai usare senza verbo. Ad esempio alla domanda “Chi è arrivato?” possiamo rispondere: “Lui, lei, loro”, ma non possiamo rispondere “Lo, la, li”.
Le forme atone si possono usare solo per il complemento oggetto e per il complemento di termine:
– mi (me; a me): mi chiamano (chiamano me) ; mi raccontò tutto (raccontò tutto a me);
– ci (noi; a noi): ci ingannò (ingannò noi); ci hanno scritto (hanno scritto a noi);
– ti (te; a te): ti accompagno (accompagno te); ti manderò una lettera (manderò una lettera a te);
– vi (voi; a voi): vi ascolto (ascolto voi); vi penso sempre (penso sempre a voi)
– si (sé; a sé) è usato per il riflessivo: si guardano allo specchio; il cane si leccava; si vergogno delle sue bugie;
– lo (lui), la (lei), li (loro), le (loro) si usano solo per il complemento oggetto: lo vidi fuggire (vidi fuggire lui); la incontro spesso (incontro spesso lei); li seguivo (seguivo loro); le salutai (salutai loro);
– gli (a lui), le (a lei) loro (a loro) si usano solo per il complemento di termine: gli descrissi l’accaduto (descrissi l’accaduto a lui); le rivolsi la parola (rivolsi la parola a lei); comunicai loro la notizia (comunicai la notizia a loro).
Altri usi di lo
– Il pronome lo può riferirsi all’intera frase precedente o ad uno dei suoi componenti:
Ho parlato con Antonio, tutti lo hanno notato.
In questo esempio lo può significare che tutti hanno notato Antonio, ma anche che tutti hanno notato che ho parlato con lui.
– In alcuni casi ha valore neutro ed equivale a “ciò”:
“La nostra squadra vincerà sicuramente.”. “Chi te lo ha detto?” (chi ti ha detto ciò).
– In alcuni casi anticipa e rafforza quello che verrà detto dopo:
Me lo sentivo che saresti venuto.
– Può riferirsi non solo a un nome o ad una frase, ma anche a un aggettivo:
Si crede bello ma non lo è.
Altri usi di ci e vi
– In alcuni casi ci e vi hanno funzione di avverbio di luogo:
In due ci siamo entrati (in due siamo entrati lì, in quel luogo). Ci passo tutti i giorni (passo per quel luogo tutti i giorni).
– Sono usati col verbo essere col significato di esistere:
C‘era una volta (esisteva una volta). C‘è ancora un posto libero (esisteva ancora un posto libero). Ci sono tanti tipi strani (esistono tanti tipi strani).
– In alcuni casi ci e vi hanno la funzione di pronome dimostrativo:
Non ci fare caso (non fare caso a ciò). Non ci capisco nulla (non capisco nulla di ciò). Ci prova gusto (prova gusto in ciò); ci puoi contare (puoi contare su ciò). Cosa ci ricavi? (Cosa ricavi da ciò). Non ci faccio niente (non faccio niente con ciò).
– Possono riferirsi anche a persone:
Non ci esco da molto tempo (non esco con lui/lei/loro da molto tempo).
Altri usi di ne
– La particella ne ha principalmente la funzione di avverbio di luogo e significa di qui, di qua, di là:
Sei stato a scuola? Sì, ne sono tornato ora (Sono tornato ora di là).
– Spesso è preceduta dai pronomi atoni mi, ti, si, ci, vi, che diventano in questo caso me, te, se, ce, ve:
Non era un ambiente sano e per questo me ne allontanai.
– La particella ne è anche molto usata come pronome atono col valore di “di lui, di lei, di loro, da lui, da lei, da loro”:
Ho un amico ma da tempo non ne ho più notizia (di lui). Non ho mai visto quella donna però ne ho sentito parlare (di lei). Li conosco bene e ne apprezzo i meriti (di loro). Appena la conobbe ne fu affascinato (da lei).
– Come pronome può assumere anche valore di “di questo, di questa, di questi, di questa, da questo, da questa, da questi, da questo”:
Mi ha fatto un dispetto poi se ne è pentito (di questo). E’ una faccenda poco chiara e io non ne voglio sapere nulla (di questa). Lessi il libro e ne fui impressionato (da questo). Non vide l’auto e ne fu investito (da questa).
– In alcuni casi ha valore neutro e si riferisce a una frase o un concetto precedente:
“Credi che abbia detto la verità?”. “Ne dubito” (dubito di ciò).
Forme accoppiate di pronomi atoni
I pronomi atoni me, te, se, ce, ve, gli, possono essere usati in coppia con i pronomi atoni lo, la, li, le, ne:

In genere il primo pronome è un complemento di termine (a te, a me, ecc.) e il secondo è un complemento oggetto:
me lo ha promesso (lo ha promesso a me); te lo giuro (lo giuro a te); ve lo concedo (lo concedo a voi); te la spedisco (la spedisco a te); ve lo regalo (lo regalo a voi); ce la restituisce (la restituisce a noi); se li annotò (li annotò a se stesso); ve li affido (li affido a voi); ve le racconterò (le racconterò a voi); me ne ricorderò (mi ricorderò di questo); ce ne infischiamo (ci infischiamo di questo); ve ne parlai (vi parlai di questo).
Me e te qui sono forme atone e non vanno confuse con quelle toniche, anche se si scrivono nello stesso modo:
me lo disse (me atono); lo disse a me (me tonico).
Pronomi possessivi
I pronomi possessivi hanno forma identica a quella degli aggettivi possessivi. Il pronome possessivo è sempre preceduto dall’articolo:
“Mio figlio è molto studioso” (aggettivo). “Non posso dire altrettanto del mio” (pronome).

Pronomi dimostrativi

Questo, codesto, quello
Come per l’aggettivo corrispondente quello indica vicinanza a chi parla; codesto indica vicinanza a chi ascolta (in disuso, si usa solo nel toscano); quello indica lontananza da chi parla e da chi ascolta, ed ha assunto nell’uso la funzione di codesto. Esempi: quel lavoro è riuscito meglio di questo; questa è mia moglie; quelli sono i vostri posti.
Stesso, medesimo
Esempi: gli insegnanti sono i medesimi dell’anno scorso; sei sempre la stessa.
Tale
Come pronome dimostrativo equivale a “quella persona”. Esempi: lui è il tale che ti cercava; ecco il tale che voleva parlarti.
Questi, quegli
I pronomi dimostrativi questi e quegli si usano solo al maschile in funzione di soggetto: sono giunti alla villa Mario e Franco; questi (cioè Franco) era atteso, quegli (cioè Mario) no.
Costui, costei, costoro, colui, colei, coloro
I pronomi dimostrativi costui, costei, costoro, colui, colei, coloro servono a indicare soltanto persone. Hanno tutti i generi e i numeri e possono essere usati sia come soggetto sia come complemento. Si usano solo nella lingua letteraria, di solito con una sfumatura negativa; nel parlato sono sostituiti dalle varie forme di questo e quello. Esempi: Chi è costui? Chi ha detto a costei di entrare? Cacciate via costoro. Che pretende da te colui? Non voglio saperne di colei. Non parlarmi di coloro.
Colui, colei, coloro sono usati più di frequente in unione al pronome relativo che o il quale. Esempi: colui che arriverà in ritardo non sarà ammesso alla riunione; la madre è colei che ti sta sempre vicina; ricordati di coloro che ti hanno fatto del bene.
Anche queste forme stanno cadendo in disuso nella lingua parlata e sono sostituite da chi: chi arriverà in ritardo non sarà ammesso alla riunione.
Ciò
Il pronome dimostrativo ciò è invariabile e ha solo valore neutro; equivale a questa cosa, quella cosa. Può essere usato sia di soggetto sia di complemento: ciò è giusto; tutto ciò è vero; ciò che dici è molto grave; non fare caso a ciò; di ciò parleremo domani.
Pronomi indefiniti


Uno
E’ un pronome indefinito di uso molto frequente e serve a indicare una singola persona in modo generico, senza precisarne l’identità ma soltanto il genere: è venuto uno a cercarti; ho incontrato una che ti conosce.
Seguito da un partitivo può riferirsi sia a persona sia a cosa: uno dei presenti vuole intervenire; uno di questi giorni verrà a trovarti.
In correlazione col pronome altro può indicare sia persona sia cosa. Preceduto dall’articolo determinativo gli e o le si usa anche al plurale: gli uni dicono di sì, gli altri di no; ha zittito l’una e l’altra; gli uni e le altre.
Qualcuno qualcheduno
Qualcuno (qualcheduno è più raro) è variabile nel genere e si usa solo al singolare. Indica una quantità indeterminata ma esigua di persone o cose: solo qualcuno riuscì a salvarsi; conosci qualcuna delle mie amiche; qualcuno è favorevole, altri sono contrari; ti presto qualcuno dei miei libri.
Può anche indicare una sola persona o una sola cosa: qualcuno ha bussato alla porta; gli ha giocato qualcuno dei suoi scherzi; ne ha combinata qualcuna delle sue.
Può essere usato anche come sostantivo, nel senso di “persona importante”: spero di diventare qualcuno.
Alcuno
Ha entrambi i generi e i numeri, ma al singolare si usa solo nelle frasi negative: non si vede alcuno; non ne conosco alcuna; alcuni sono d’accordo, altri no.
Ognuno, ciascuno, ciascheduno
Sono variabili nel genere e si usano solo al singolare. Indicano una totalità indeterminata di persone o cose, considerata in ogni singolo elemento: ognuno è responsabile delle proprie azioni; ciascuno esprimerà le proprie idee.
Chiunque
E’ il pronome che corrisponde all’aggettivo qualunque e significa infatti “qualunque persona” ed è invariabile: al suo posto chiunque avrebbe fatto lo stesso; lo capirebbe chiunque; chiunque di noi sarebbe contenta di aiutarlo.
Chicchessia
E’ invariabile e si usa solo al singolare con riferimento a persona. Si usa poco, in alcune frasi fatte, ed equivale a chiunque o nessuno: sono pronto a ripeterlo a chicchessia; non mi importa di chicchessia.
Qualcosa
E’ la forma contratta di “qualche cosa” e serve a indicare, in modo indeterminato e neutro, una o alcune cose; si accorda normalmente come maschile: non so se posso fare qualcosa; c’è qualcosa che non mi convince; hai qualcosa da dirmi; c’è qualcosa di nuovo; è accaduto qualcosa.
Alcunché
Equivale a “qualcosa” ed è in disuso. Si usa ancora nelle frasi negative, dove significa “niente, nulla”: non temere alcunché.
Checché
Si usa raramente. Ha valore indefinito e relativo, ed è usato con funzione neutra come soggetto e complemento oggetto; si riferisce solo a cose e corrisponde a “qualunque cosa”, “che”. Si usa sempre col verbo al congiuntivo: checché tu ne dica è un bravo ragazzo.
Checchessia
Usato ancora più raramente di checché si usa con valore neutro e significa “qualsiasi cosa”: si accontenta di chicchessia; non vuole mai accettare checchessia.
Niente, nulla
Sono pronomi negativi con valore neutro e significano “nessuna cosa”; sono invariabili e si accordano al maschile. Quando precedono il verbo non vogliono altre negazioni, quando lo seguono la negazione deve essere invece espressa: niente può fargli cambiare idea; non gli va bene niente; nulla è perduto.
Altro
Significa “altra persona”. Usato al maschile singolare e senza articolo, ha valore neutro di “altra cosa”, “altre cose”: lo farà un altro; non badare a quello che dicono gli altri; desideri altro?
Altri
Si usa solo al maschile singolare, e non va confuso col plurale di altro. Significa “un’altra persona”, “qualcun altro” ed è caduto in disuso nella lingua parlata: non io, altri afferma questo; non era altri che Paolo.
Tale
Preceduto dall’articolo indeterminativo equivale a “una certa persona”, “un tizio”, “uno”: c’è un tale che chiede di te; un tale voleva parlare con lei.
Preceduto da quello, indica una persona già nominata o comunque nota: è tornato quel tale di ieri a cercarti; sono arrivati quei tali con cui avevo appuntamento.
Pronomi relativi
Il pronome relativo, oltre alla funzione di sostituire un nome, ha anche la funzione di mettere in relazione due proposizioni.
Nella frase: ho visto tuo padre che andava verso casa, ad esempio, abbiamo due periodi: ho visto tuo padre + tuo padre andava verso casa.
Il pronome relativo che ha quindi due funzioni:
– congiunge la prima proposizione, detta reggente, con la seconda proposizione, detta relativa;
– sostituisce un nome (padre) espresso nella prima proposizione (nome antecedente).
I pronomi relativi sono:

Che
E’ un pronome relativo invariabile ed è quello più usato. Si usa come soggetto e come complemento oggetto:
– soggetto: ho conosciuto un avvocato che sa il fatto suo; la matematica è una materia che m’interessa molto; osservava dalla finestra le persone che passavano; ricevette i soldati che avevano compiuto la missione;
– complemento oggetto: il pianoforte è lo strumento che preferisco; ti dirò una cosa che non sai; puoi prestarmi i libri che hai letto; non mi piacciono le gomme che mastichi.
Cui
E’ invariabile. Si usa solo come complemento indiretto, preceduto da una preposizione semplice (mai come soggetto o complemento oggetto): il problema di cui discutemmo; il fine a cui tendo; la città da cui provengo; la casa in cui abito; gli arnesi con cui lavoro; gli amici su cui faccio affidamento; le ragioni per cui insisto; le persone tra cui vivo.
Il pronome cui non è preceduto da preposizione solo in due casi:
– nel complemento di termine, dove la preposizione a può essere omessa: la faccenda cui ti riferisci (o la faccenda a cui ti riferisci);
– quando si trova tra articolo determinativo e nome, col significato di del quale, della quale, dei quali, delle quali: un soldato il cui coraggio; un’attrice il cui nome; fatti le cui conseguenze; giornali dalle cui pagine.
Il quale, la quale, i quali, le quali
Il pronome relativo formato da due elementi è il più chiaro e completo perchè precisa sempre il genere e il numero. Si usa come soggetto, come complemento oggetto e come complemento indiretto: sulla panchina c’era un uomo il quale leggeva il giornale; il libro del quale ho fatto la recensione era recente; i paesi nei quali siamo stati erano molto pittoreschi; le prove sulle quali si basa l’accusa sono inconsistenti.
Pronomi interrogativi
Si usano sia nelle interrogative dirette, sia in quelle indirette e possono avere la funzione di soggetto e di complemento:

Chi
Si usa solo per le persone e gli esseri animati ed è invariabile: Chi è venuto? Chi sono quelle signore? Chi chiami? Dimmi chi preferisci dei due. Non capisco a chi alludi.
Che
E’ invariabile e si usa solo per le cose: Che è successo? Che vuoi? Di che ti preoccupi? Non so che fare.
Quale
Serve a chiedere la qualità o l’identità e si riferisce sia alle persone sia alle cose: Quale dei tuoi amici è il più simpatico? Quale dei due sarà stato? Di questi computer quale preferisci? Sono indeciso sul percorso da fare e non so quali scegliere.
Quanto
E’ invariabile e serve a domandare la quantità sia per le persone sia per le cose: Quanto manca alla partenza? Quanta gliene occorre? In quante eravate? Non so quanti saranno ad accettare. Dimmi esattamente quanti.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.