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Ti trovi qui: Home / Poesie e filastrocche sulla neve

Poesie e filastrocche sulla neve

15 Gennaio 2020 by Maria Marino Lascia un commento

Poesie e filastrocche sulla neve – una raccolta di poesie e filastrocche sulla neve, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

La neve

Neve bella,

fatta a stella,

bianca neve,

lieve lieve

vienmi in mano,

piano piano

Sei per poco

dolce gioco,

dolce gioco

in mille fiocchi

che mi frullan

sotto gli occhi. (Ada Negri)

Scenetta bianca

Da un bel boschetto a far la serenata

la luna tutta bianca s’è affacciata:

sono i monti, le valli, le colline

tutti sparsi di pecore piccine.

La luna ride un poco: un faggio stanco

dorme sognando un gran cappuccio bianco.

Sola sul monte una chiesetta in pace

con la pupilla d’oro guarda e tace. (Luisa Nason)

Nevica

Sopra i tetti, sulle strade

piano piano, lieve lieve

cade giù la bianca neve.

Danza, scherza, su nell’aria,

si rincorre, si riprende

e poi lenta lenta scende.

Come candida farfalla

che è già stanca del suo volo

si riposa sopra il suolo

ed in breve lo ricopre

d’un uguale bianco manto:

sembra tutto un dolce incanto. (P. Guarnieri)

C’è una bimba

C’è una bimba che spazza davanti alla sua porta!

La bimba è piccola e la granata è corta;

la neve è tanta tanta che copre la città:

a spazzarla via tutta chi mai ci arriverà?

Ci arriveremo tutti, se ognuno spazza un po’…

la bimba è piccolina, ma fa quello che può. (L. Schwarz)

Il gelo

Dormiva la vallata nella notte serena:

s’affacciò il gelo e disse: “Bene, mi sento in vena!

Quest’è un’ora tranquilla, nessuno sta a vedere

e si lavora in pace. Mi fa proprio piacere.

Io non somiglio punto a quei furioni

miei parenti, la grandine, il vento, gli acquazzoni.

Quanto fracasso fanno! Par che ci sian che loro

e sciupano ogni cosa. Io sto zitto e lavoro.”

Così borbotta il gelo, ride la luna piena

mentr’ei va silenzioso per la notte serena. (Camilla Del Soldato)

Neve

Cade la neve a falde larghe e piane,

da ore e ore, senza mutamento.

Non una voce; non un fil di vento;

non echi alle casupole lontane.

Nei boschi e nelle immense Alpi lontane

ogni soffio di vita sembra spento.

Sotto quel bianco ammanto è un sognar lento

di piante, d’erbe e di speranze umane. (Ada Negri)

Paese nuovo

Il bimbo guarda alla finestra i fiocchi

taciti, ch’empion turbinando l’aria;

guarda la strada bianca e solitaria,

che non ha che un ombrello e due marmocchi.

E guarda la casina dirimpetto,

ch’è agghiacciata dal vento e dalla bruma.

ma che pur nel silenzio algido fuma

con la pipa del suo comignoletto.

Sorride il bimbo nel suo caldo covo,

ed è stupito perché i fiocchi, a un tratto,

d’un paesello nero e vecchio han fatto

un paesello tutto bianco e nuovo. (Marino Moretti)

La neve e la culla

Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.

Senti: una zana dondola pian piano.

Un bimbo piange, il piccol dito in bocca,

canta una vecchia, il mento sulla mano,

la vecchia canta: “Intorno al tuo lettino

c’è rose e giglio, tutto un bel giardino:”

Nel bel giardino il bimbo s’addormenta.

La neve fiocca lenta, lenta, lenta… (G. Pascoli)

Nevicata

C’è la mostra del bianco. Ecco, ogni cosa

lentamente si veste di candore.

Lieve cade la neve senza posa…

Quanto biancore!

Son di bambagia i tetti diventati,

di lattemiele sembrano i camini;

le gronde e i cornicioni sono ornati

di trine fini.

Tra le farfalle bianche della neve

spaurito vola, nero, un uccellino.

Nell’aria si disperde il fumo lieve

d’alto camino.

All’improvviso appare un po’ di rosa,

lassù, nel cielo, fra la neve bianca;

ma vince ancor la neve silenziosa,

e il rosa imbianca. (A. Castoldi)

Fiocchetti bianchi

Candida, lieve,

morbida, fina,

questa mattina

scende la neve.

I fiocchi bianchi

mi sembran ali:

sui davanzali

si posan stanchi.

Dal grigio cielo,

su prati e fonti,

su chiese e ponti,

stendono un velo.

Vestono i rami

d’alberi spogli;

i sassi grami

sembrano scogli.

In girotondo

copron la siepe;

adesso il mondo

pare un presepe. (C. Ronchi)

Nevicata

Nevica; l’aria brulica di bianco;

la terra è bianca; neve sopra neve;

gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:

cade del bianco con un tonfo lieve.

E le ventate soffiano di schianto

e per le vie mulina la bufera;

passano bimbi: un balbettio di pianto;

passa una madre: passa una preghiera. (G. Pascoli)

Canzoncina della neve

Dal cielo tutti gli angeli

videro i campi brulli

senza fronde né fiori,

e lessero nel cuore dei fanciulli

che amano le cose bianche.

Scossero le ali stanche

di volare.

E allora scese

lieve lieve

la fiorita di neve. (O. Visentini)

La neve

Ieri sull’alto colle,

oggi nel piano arato,

la neve è sulle zolle,

e copre il seminato.

“Buon raccolto di grano!”

fa il provvido bifolco;

ma un passerotto invano

cerca l’amico solco.

E saltella leggero,

e pare quasi stanco,

piccolo punto nero

sopra l’immenso bianco. (Rubber)

La neve

Danzi nel cielo, candida e lieve,

o bella neve.

Poi silenziosa, distendi al suolo

il tuo lenzuolo.

“Uh com’è freddo questo mantello!”

geme l’uccello.

E i poverelli dicon sgomenti:

“Ah quanti stenti

e quanto freddo patir si deve

con questa neve!”.

Dicono i bimbi: “Andremo a sciare

e a scivolare,

a fare palle e un fantoccione

tutto burlone:

la pipa in bocca, i baffi neri,

gli occhi severi…”.

Dice contento il campagnolo:

Non gela il suolo

sotto la neve: e il chiccolino

sta ben caldino!”. (T. Romei Correggi)

La neve

Sui campi e sulle strade,

silenziosa e lieve,

volteggiando, la neve cade.

Danza la falda bianca,

nell’ampio ciel, scherzosa,

poi sul terren si posa stanca.

In mille immote forme,

sui ceppi e nei giardini dorme.

Tutto dintorno è pace:

chiuso in oblio profondo,

indifferente , il mondo tace. (Ada Negri)

Nevicata

Nevica: l’aria brulica di bianco;

la terra è bianca; neve sopra neve:

gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:

cade del bianco con un tonfo lieve. (G. Pascoli)

Povero pettirosso!

Eccolo lì, povero pettirosso!

Con la neve, per lui c’è carestia;

e chi sa mai quanta malinconia

si sente addosso…

Nè bacche, nè granelli, eh, poverino!

e le belle giornate son lontane…

Li vuoi questi minuzzoli di pane,

pettirossino? (C. Del Soldato)

Neve bella

Neve bella, fatta a stella,

bianca bianca, lieve lieve,

vienmi in mano, piano piano,

sei, per poco, dolce gioco;

dolce gioco in mille fiocchi

che mi frullan sotto gli occhi.

Allegria sulla neve

Sulla neve è ritornata

l’allegria dei ragazzi:

c’è chi ride, c’è chi canta,

chi bersaglia i bei pupazzi.

Tutti bianchi, incappucciati,

van correndo qua e là;

sono allegri, spensierati,

pien di gran serenità. (V. Battù)

Nevicata

Le casette

stupefatte

sono bianche

come il latte.

Tutto è bianco,

monte e valle…

è un diluvio di farfalle.

Lungo i tetti

sopra i rami,

che merletti

che ricami!

Che stupore

per gli uccelli!

Che cappucci

sugli ombrelli! (P. Ruocco)

Ballatella della neve

In una casetta

dell’Alpe lontana

dimora una vecchia

fra biche di lana:

di soffice lana

di sue pecorelle

da essa tosate

a un lume di stelle;

ed ora la dona

al vento che in breve

la muta in fiocchetti

di candida neve.

Mulina, mulina

nell’aria gelata

la morbida lana

così trasformata!

Che gioia vederla!

Per tutta la valle

è come una danza

di lievi farfalle:

un piover giocondo

di piume d’argento

che cambia, oh portento

la scena del mondo.

Intanto, dal cavo

d’un buio crepaccio

or esce un vegliardo

con barba di ghiaccio.

Che torbido sguardo,

che cera stizzosa!

Al freddo suo fiato

s’ammala ogni cosa…

Ei spegne le foglie

sugli alberi foschi,

discaccia gli uccelli

lontano dai boschi,

trasmuta le fonti

in lastre di vetro

e brontola brontola

un monito tetro.

Ma sotto la neve

e bulbi e radici

riposano in pace

sicuri, felici.

E sognan l’aprile

e il sole giocondo

che ancor farà verde

la scena del mondo. (G. Striuli)

Fata bianchina

La sai tu la storia di Fata Bianchina

che soffice, cheta, dal cielo calò?

Tranquilla discese, una grigia mattina

e il candido manto su tutto gettò-

I bimbi, felici, batteron le mani,

i passerottini gemeron “Ci ci”.

Guardò il contadino sui campi lontani

e disse contento: “Va bene così”.

Ma il sole col vivido disco di fuoco

nel cielo schiarito a un tratto brillò

e Fata Bianchina dovè, a poco a poco

disfarsi nel pianto. Così se ne andò. (P. Bianchi)

Neve

Dal cielo tutti gli angeli

videro i campi brulli

senza fronde nè fiori,

e lessero nel cuore dei fanciulli

che aman le cose bianche.

Scossero le ali stanche di volare

ed allora discese lieve lieve,

la fiorita neve. (U. Saba)

Neve

Giù dal cielo grigio grigio

zitta zitta, lieve lieve

lenta lenta, bianca bianca

sulla terra vien la neve.

Mille bianche farfalline

fanno il manto alle colline

mille candide farfalle

tintinnando

fanno ai campi un bianco scialle

mille fiocchi immacolati

danno ai monti, ai boschi, ai prati

alle strade, ai tetti, al suolo

un bellissimo lenzuolo

i bambini guardan fuori

e non apron più la bocca

e la neve lenta lenta

scende scende, fiocca fiocca. (Ruocco)

Neve

Le casette stupefatte,

sono bianche come latte

tutto è bianco, monte e valle,

è un diluvio di farfalle

lungo i tetti, sopra i rami,

che merletti, che ricami.

La nevicata

Sulla campagna squallida e pensosa

scende la neve, a larghi fiocchi e lenti,

e sui morbidi strati rilucenti

immacolata e tacita si posa.

Scende d’un fitto vel, copre ogni cosa;

copre casette, ponti, acque dormienti;

e colma fossi, imbianca bastimenti

e scende senza fine e senza posa. (E. De Amicis)

Neve

Cadono i fiocchi

ma non si posano subito.

Restano un poco in alto

esitano sospesi,

come cercassero

un posto pulito

per riposare e raccogliersi. (G. Serafini)

Sgocciola la tettoia

Dalle nuvole rotte

il sole ad intervalli

in berretta da notte

mette fuori la faccia stralunata

sbadigliando di noia.

E frattanto, di neve disgelata

sgocciola la tettoia

come il nasuccio d’uno scolaretto

che smarrì il fazzoletto.

Al margine del fosso

squittisce un pettirosso. (A. Ghislanzoni)

Fiori di neve

Petali bianchi

nell’aria greve.

Fiori di neve

sui rami stanchi.

Sul verde tenero

del nuovo grano

s’adagian piano

gigli e asfodeli:

fiorita lieve

che ignora stelo…

Gemme del cielo

fiori di neve. (M. Castoldi)

Tracce sulla neve

Chi è passato di qui?

Un bruno cervo timido.

Chi è passato di là?

Un coniglietto trepido,

un orso vecchio e placido.

Chi è passato di qui?

Un topo velocissimo

che corre al suo cunicolo

tiepido e comodissimo. (K. Jackson)

La neve

Giù dal cielo

grigio grigio,

zitta zitta,

lieve lieve

lenta lenta

bianca bianca

sulla terra

vien la neve.

Mille bianche

farfalline

fanno il manto

alle colline,

mille candide

farfalle

tintinnando,

fanno ai campi

un bianco scialle.

Mille fiocchi immacolati

danno ai monti,

ai boschi, ai prati,

alle strade,

ai tetti, al suolo

un bellissimo lenzuolo.

I bambini guardan fuori

e non aprono

più bocca

e la neve

lenta lenta

scende, scende,

fiocca, fiocca. (Ruocco)

Nevica

Le casette stupefatte

sono bianche come latte.

Tutto è bianco, monte e valle…

E’ un diluvio di farfalle.

Lungo i tetti, sopra i rami,

che merletti! Che ricami!

Che stupore per gli uccelli!

Che cappucci per gli ombrelli!

Ballatella della neve

In una casetta dell’alpe lontana

dimora un vecchia fra sacchi di lana;

di soffice lana di sue pecorelle

da essa tosate a lume di stelle;

ed ora la dona al vento che in breve

la muta in fiocchetti di candida neve.

Mulina, mulina, nell’aria gelata

la morbida lana così trasformata!

Che gioia vederla, per tutta la valle

è come una danza di lievi farfalle:

un piover giocondo di piume d’argento

che cambia, oh portento!

la scena del mondo.

Ma sotto la neve e bulbi e radici

riposano in pace sicuri e felici,

e sognan l’aprile e il sole giocondo

che ancor farà verde la scena del mondo.

Inverno

Ma cosa accade?

Guardati intorno!

Alberi spogli

e breve il giorno.

Oh quanto freddo

lungo le strade

forse tra poco

la neve cade.

Con questo freddo

dentro restiamo

e un ritornello

insiem cantiamo.

Inverno

Il ghiaccio e la neve

copron la terra

Il rigido gelo

gli alberi afferra.

I rami si piegano

al fischio del vento.

S’ode nel bosco

un triste lamento.

Ma sotto la terra

umida e scura

il seme prepara

la vita futura.

Nella siepe

Nella siepe tutta spini

son rimasti gli uccellini

perchè il rovo e il biancospino

il sambuco e l’agazzino

hanno bacche colorite

nutrienti e saporite.

Ma lombrichi e chioccioline

ricci, serpi, e formichine

la lucertola curiosa

e il ramarro che riposa

stan nascosti a sonnecchiare

finchè il sol potrà tornare.

Stan nascosti giorno e sera

aspettando primavera.

Neve

Scendono le stelline

dal cielo a mille a mille

avvolte in bianco velo

la terra desolata

copron silenti e pure

d’una coltre gemmata.

Benedice la madre

quel prezioso mantello

ed il cielo saluta

col sorriso più bello. (G. Noseda)

La neve

Sui campi, sulle strade,

silenziosa, bella, lieve,

volteggiando già la neve, cade.

Danzan fiocchi bianchi

contro il cielo rosa

poi a terra posan, stanchi.

Su mille immote forme

sui tetti e sui camini

sui cippi e sui giardini, dorme.

Tutto intorno è pace

chiuso in oblio profondo

indifferente il mondo, tace. (Ada Negri)

La neve

Bianca neve silenziosa

scendi lieve senza posa.

Eri pioggia su nel cielo

t’ha gelato il crude gelo

ogni goccia fu stellina

bianca neve piccolina.

Ora scendi bianca e bella

ogni fiocco è una stella

così bianca resterai

finchè al sol ti scioglierai.

Bianca neve silenziosa

scendi scendi senza posa.

La canzone della neve

Sotto il morbido mantello

della neve immacolata

dorme l’erba scolorata

dorme nudo l’alberello.

Dorme il ghiro, dorme il tasso

la lucertola si stira

lo scoiattolo sospira

con un suon di contrabbasso.

Ma nel solco che lo serra

veglia il seme di frumento

lo vedremo al sole, al vento,

rinverdir tutta la terra.

Lo vedremo al tempo bello

d’oro il campo rivestire

finge intanto di dormire

sotto il candido mantello.

Cade lenta, silenziosa,

bianca, soffice, la neve,

è una danza misteriosa

di farfalle, lieve, lieve.

Senza fretta, piano piano,

si distende il bianco manto,

si ricopre il monte, il piano,

la natura è un dolce incanto.

Sotto la neve pane

Cadde la neve, ma non fu tormenta

sì cadde come fa quando rimane

un bianco sfarfallio nell’aria spenta

un morbido calar di bianche lane.

E da prima infiorò le rame, i fusti,

le nude siepi, tutti i secchi arbusti.

Poi disegnò come di netto smalto

i margini, le prode, ogni rialto.

Poi s’allargò, s’alzò a mano a mano

stese una coltre là dal monte al piano.

Sii benvenuta, neve. La sementa

non crescerà precoce in spighe vane

chè la fredda tua coltre l’addormenta.

Io sento dir: “Sotto la neve, pane!”. (P. Mastri)

Giorno di neve

Scende scende lieve e bianca

sulla terra così stanca

scende lenta lenta lenta

e la valle si addormenta.

Notte serena.

Dorme, sogna, mentre il cielo

torna azzurro, senza velo,

e sorride una stellina,

alla valle piccolina.

La prima neve

Questa mattina

quando apersi gli occhi

guardai dalla finestra

vidi la neve

che cadeva a fiocchi

sulla strada maestra.

Tutto era bianco:

il tetto ed il cortile

e avea un cappello bianco

il campanile.

La neve

Dorme la neve, dorme

in mille strane forme

sui sentieri, sulle strade,

sui fossati, sulle case,

sui tetti, su campagne,

su poggi, su montagne,

su quel tappeto bianco

dorme l’inverno stanco.

La neve

Fiocca fiocca, neve bianca,

fiocca fiocca, non si stanca.

Posa qua, posa là,

alla terra un manto fa.

Nevicata

Nevica: l’aria brulica di bianco;

la terra è bianca; neve sopra neve;

gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco;

cade del bianco con un tonfo lieve.

E le ventate soffiano di schianto

e per le vie mulina la bufera:

passano i bimbi: un balbettio di pianto;

passa una madre; passa una preghiera. (G. Pascoli)

La danza della neve

Neve, neve, scendi lieve

sopra i campi e le contrade;

neve, copri col tuo manto

boschi e case, tutto quanto;

neve, scuoti, bianca e bella,

il tuo vel di reginella.

Sulla terra che rinserra

il tesor del contadino

mille chicchi, mille semi,

scenda in fiocchi il tuo mantello,

bianco bianco… fino fino,

e niun chicco al freddo tremi!

Verrà il sol di primavera

dispiegando una bandiera

di roselle e gigli e viole:

da ogni chicco il fusticino

s’alzerà lieto nel sole,

verde verde, fino fino.

Scendi, scendi, o reginella,

tutta bianca pura e bella,

scendi piano piano piano…

Benedice il contadino

il tuo manto fino fino,

chè la neve è madre al grano. (Hedda)

Ballatella della neve

In una casetta

dell’Alpe lontana

dimora una vecchia

fra biche di lana:

di soffice lana

di sue pecorelle

da essa tosata

a un lume di stelle;

ed ora la dona

al vento che in breve

la muta in fiocchetti

di candida neve.

Mulina, mulina,

nell’aria gelata

la morbida lana

così trasformata!

Che gioia vederla!

Per tutta la valle

è come una danza

di lieve farfalle:

un piover giocondo

di piume d’argento

che cambia

oh portento

la scena del mondo.

Ma sotto la neve

e bulbi e radici

riposano in pace

sicuri e felici,

e sognan l’aprile

e il sole giocondo

che ancor farà verde

la scena del mondo.

Ma sotto la neve

e bulbi e radici

riposano in pace

sicuri, felici,

e sognan l’aprile

e il sole giocondo

che ancor farà verde

la scena del mondo.

Intanto, dal cavo

d’un buio crepaccio

or esce un vegliardo

con barba di ghiaccio.

Che torbido sguardo,

che cera stizzosa!

Al freddo uso fiato

s’ammala ogni cosa…

Ei spegne le foglie

sugli alberi foschi,

discaccia gli uccelli

lontano. (G. Striuli)

Orfano

Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.

Senti: una zana dondola pian piano.

Un bimbo piange, il piccol dito in bocca;

canta una vecchia, il mento sulla mano.

La vecchia canta: “Intorno al tuo lettino

c’è rose e gigli, tutto un bel giardino.”

Nel bel giardino il bimbo s’addormenta.

La neve fiocca lenta, lenta, lenta… (G. Pascoli)

Neve

Candida, lieve,

quasi danzando

scende la neve

infiocchettando

l’albero spoglio

che dorme e spera

qualche germoglio

per primavera.

La neve cade

cade silente

copre le strade

morbidamente,

mette il mantello

alla montagna,

uno più bello

alla campagna

che si riposa;

imbianca i tetti

veste ogni cosa,

di bei fiocchetti,

semina un velo

immacolato

tessuto in cielo

e sbriciolato

sopra la terra

ch’è vecchia e stanca,

vi si rinserra,

diventa bianca,

e serba in cuore

gelosamente,

sotto il candore

tanta semente. (M. Voltolini)

Neve

Dal cielo tutti gli angeli

videro i campi brulli,

senza fronde nè fiori

e lessero nel cuore dei fanciulli

che aman le cose bianche.

Scossero le ali stanche di volare

ed allora discese lieve lieve

la fiorita neve. (U. Saba)

L’uomo di neve

Bella è la neve per l’uomo di neve,

che ha vita allegra anche se breve

e in cortile fa il bravaccio

vestito solo d’un cappellaccio.

A lui non vengono i geloni,

i reumatismi, le costipazioni…

Conosco un paese, in verità,

dove lui solo fame non ha.

La neve è bianca, la fame è nera.

E qui finisce la tiritera. (Gianni Rodari)

Neve

Poveretto chi non sa

sciare nè pattinare.

Di tanta neve, che ne fa?

Tutto quel ghiaccio non gli serve a nulla.

Di tanta gioia lui non può godere:

al massimo si farà

una granita in un bicchiere. (Gianni Rodari)

Neve

Una danza di pazze farfalle,

questa notte ha tramato un tappeto

che si stende dal monte alla valle.

Or non s’ode il più lieve sussurro;

tutto il mondo è coperto d’argento,

tutto il cielo asfaltato d’azzurro… (T. Colsalvatico)

Neve

Cade la neve a falde larghe e piane,

da ore e ore senza mutamento.

Non una voce; non un fil di vento;

non echi alle casupole lontane.

Nei boschi e nelle immense Alpi lontane

ogni soffio di vita sembra spento.

Sotto quel bianco ammanto è un sognar lento

di piante, d’erbe e di speranze umane. (A. Negri)

Nevicata

Dalle profondità dei cieli tetri

scende la bella neve sonnolenta,

tutte le cose ammanta come spettri;

scende, risale, impetuosa, lenta,

di su, di giù, di qua, di là, s’accenta

alle finestre, tamburella i vetri…

Turbina densa in fiocchi di bambagia,

imbianca i tetti ed i selciati lordi,

piomba, dai rami curvi, in blocchi sordi…

Nel caminetto crepita la bragia… (G. Gozzano)

Ricami di neve

Il gelo appende calici

di vetro dalle gronde,

il fiato stende impronte

di fiori sui cristalli.

L’alba cuce vivagni

di seta gialla e rosa

lungo la luminosa

curva delle montagne.

Sul manto della neve

ci sono orme di stelle:

le han lasciate gli uccelli,

tante, col piede lieve.

Ci sono orme in fila

di chiodi a croce, ad arco,

che hanno segnato un varco

profondo sulla via:

di qua e di là le siepi

sono sparse di trine

fragili, senza fine,

soffici come sete;

e i rami scheletriti

per i campi ed i prati

si sono ritrovati

a un tratto rifioriti.

Il passo vagabondo

d’un felice bimbetto

va segnando un merletto

sul candore del mondo. (G. Porto)

Come petali

Nella bigia aria sciamano

i fiocchi della neve,

come petali che cadono

da invisibili rame.

C’è un silenzio, che pare

stia per compiersi un miracolo.

I bimbi lascian di giocare e guardano

con uno stupore che li fa docili.

Si metton le fantasie

in chi sa quale viaggio

per chi sa quale reame.

I poveri vecchi si fan coraggio

sospirando avemarie. (I. Drago)

Neve

Nevica: l’aria brulica di pianto;

la terra è bianca; neve sopra neve:

gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:

cade nel bianco con un tonfo lieve.

E le ventate soffiano di schianto

e per le vie mulina la bufera. (G. Pascoli)

Nevicata

Su in cielo, un immenso fatato giardino,

v’è certo di mandorli in fiore!

Stamane di sopra il grigiore

qualcuno li ha scossi giocondo,

e i fiori, sfacendosi piano,

cadere han lasciato man mano

sul torpido mondo

con timidi frulli,

con fremiti d’ale

i piccoli petali lievi… (A. Carlini Venturino)

Quadretto invernale

Il bimbo guarda alla finestra i fiocchi

taciti, ch’empion turbinando l’aria;

guarda la strada bianca e solitaria,

che non ha che un ombrello e due marmocchi.

E guarda la casina dirimpetto,

che è agghiacciata dal vento e dalla bruma,

ma che pur nel silenzio algido fuma

con la pipa del suo comignoletto.

Sorride il bimbo nel suo caldo covo,

ed è stupito perchè i fiocchi, a un tratto

d’un paesello nero e vecchio han fatto

un paesello tutto bianco e nuovo. (M. Moretti)

Primo inverno

Il cielo ha spiegato un sudario

candido sopra il mondo.

Distende a croce le braccia

l’albero solitario.

La terra pare che giaccia

in sonno tanto profondo

che somiglia a una morta

con quel sudario addosso,

con quella pianta storta

che tende i suoi rami d’osso.

E ci vien da pensare

che forse ne sole ne grida

la possano richiamare

un’altra volta alla vita. (G. Porto)

Neve

Fischia un grecale gelido, che rade:

copre un tendone i monti solitari:

a notte il vento rugge, urla: poi cade.

E tutto  è bianco e tacito al mattino

nuovo: e dai bianchi e nudi casolari

il fumo sbalza qua e là turchino. (G. Pascoli)

Nella neve

Sull’alba, intatta al suolo,

è la gran nevicata

che fioccò tutta notte.

Poi sul bianco lenzuolo

appar qualche perdata:

piè grandi e scarpe rotte.

Soffre la vita o dorme.

Coi bambini il verno è crudo

e con l’età cadente.

Veggo, tra l’altre, l’orme

d’un piccol piede ignudo,

che m’attrista la mente…

Ahi! Ahi! chi vi ristora,

o tremanti piedini

di fanciullo errabondo?

Dunque vi sono ancora

dei poveri bambini,

che van, scalzi, pel mondo? (E. Panzacchi)

Regina bianca

Regina bianca, gioia dei fanciulli,

tu vesti come petti di colobi,

le rupi sui declivi,

le punte dei cipressi e gli alti pini.

Rendi la guancia soffice alle strade,

e fai turgidi  i tetti delle case

raccolte nel tepore delle stufe.

I campi, che sconfinano col cielo

hanno il tuo volto candido da sposa. (M. Mazzeo)

Giochi d’inverno

Nebbia, che cosa hai fatto!

Un velario di seta.

Ogni cosa è segreta

a un tratto.

Che ricamo, che trina,

quanti gioielli intorno:

li dona al nuovo giorno

la brina.

Ma zitti… bianca, lieve

tutto copre e nasconde,

viali, casette e fronde,

la neve… (D. Rebucci)

La neve

Tutta bianca nella notte bruna

la neve cade lenta volteggiando.

O pratoline, ad una ad una,

tutte bianche nella notte bruna!

Chi dunque lassù spiuma la luna?

O fresca peluria, o fiocchi fluttuanti!

Tutta bianca nella notte bruna,

la neve cade lenta volteggiando. (G. Richepin)

Neve

Eri candida foglia volando

e sul ramo fioristi senza sole

e vita più lieve del fiore del mandorlo,

non soffia uno sguardo di rosa

e subito cadi e t’infanghi. (C. Govoni)

Il biglietto del passero

Stamane, dopo la nevicata,

il davanzale

del mio balcone, candido, eguale,

sembra una pagina immacolata.

Ma, se la guardo con maggior cura

un po’ dappresso

vedo  sovr’esso

non so che segni, quale scrittura…

Chi avrà scavato dentro la neve

quei fiorellini

tutti a tre petali, stellucce fini,

allineati con grazia lieve?

Son le zampine d’un passerotto

meschino: ed ecco

i bucherelli fatti col becco,

che qualche briciola cercava sotto.

Ahimè! Stamane quel poveretto

restò a digiuno,

e d’avvertirmi trovò opportuno,

forse, lasciandomi… il suo biglietto. (Puck)

Mattino di neve

Il risveglio fu lento: dalle pievi

un suono giunse, timido e smorzato;

indi gli spalatori, a colpi brevi,

urtarono le pietre del selciato.

S’udirono di sotto al porticato

gli schiaffi sordi di stivali grevi.

Uno in istrada disse: “E’ nevicato.

Chi dorme o indugia a letto non si levi”.

E fu d’imposte un secco sbatacchiare

ed un cantilenar di voci breve,

e qualche dialoghetto di comare;

indi l’alba si alzò, pallida e lieve,

e ognuno vide la città posare

nella luce d’argento della neve. (Anna Maria Beccanulli)

La neve

Viveva in una nuvola

come una gatta in soffitta:

stanotte, zitta zitta

la neve è caduta giù.

Cosa diranno i bambini

a vederla, già morta

sui gradini della porta,

come un povero caduto lì?

Aveva freddo e nessuno gli aprì. (R. Pezzani)

Cade la neve

Cade la neve, la neve.

Alle bianche stelline nella tempesta

si protendono i fiori di gennaio

dal telaio della finestra…

Cade la neve, la neve.

Non come cadessero fiocchi,

ma come se sopra un rappezzato mantello

scendesse a terra la volta del cielo…

Cade la neve, la neve,

la neve, e ogni cosa è smarrita,

il pedone imbiancato

le piante stupite… (Boris Pasternak)

La neve

Dal cielo tutti gli angeli

videro i campi brulli

senza fronde nè fiori,

e lessero nel cuore dei fanciulli

che ama le cose bianche.

Scossero le ali stanche di volare.

Ed allora scese

lieve lieve

la fiorita di neve. (O. Visentini)

La nevicata

Sulla campagna squallida e pensosa

scende la neve, a larghi fiocchi e lenta,

e sui morbidi strati rilucenti

immacolata e tacita si posa.

Scende, d’un fitto vel copre ogni cosa;

copre casette, ponti, acque dormenti;

e colma fossi, imbianca bastimenti

e scende senza fine e senza posa. (E. De Amicis)

Nevicata

Sui campi e sulle strade

silenziosa e lieve

volteggiando, la neve cade.

Danza la falda bianca

nell’ampio ciel scherzosa,

poi sul terren si posa stanca.

In mille immote forme

sui tetti e sui camini,

sui cippi e sui giardini dorme.

Tutto d’intorno è pace;

chiuso in oblio profondo

indifferente il mondo tace. (A. Negri)

La pioggia di stelle

Chi ha detto alle neve: “Vieni?”

Ed ecco la neve è venuta,

obbediente, muta.

L’hanno chiamata i fanciulli,

forse, a vestire di bianca allegria

i campi brulli,

la deserta via?

O sono stati i granelli

sepolti nei freddi terreni,

rabbrividenti

a tutti i venti,

che han detto alla neve: “Vieni?”

O fu l’ordine di Dio?

Si muove dal cielo di stelle

un minuto scintillio:

misterioso s’affretta

verso la terra che aspetta.

Sulla terra i sapienti

studiosi,

curiosi,

con delicati strumenti,

scrutano il bianco mistero,

e dicono: “E’ vero:

la neve è una pioggia di belle,

di minime stelle!”

Le minime stelle all’aurora

un poco scintillano ancora. (Gina Vaj Pedotti)

Gli esquimesi

Strana gente, gli esquimesi:

sono di ghiaccio i loro paesi;

di ghiaccio piazze, strade e stradette,

sono di ghiaccio le casette;

il soffitto e il pavimento

sono di ghiaccio, non di cemento.

Perfino il letto è di buon ghiaccio,

tagliato e squadrato col coltellaccio.

Ed è di ghiaccio, almeno pare,

anche la pietra del focolare.

Di non – ghiaccio c’è una cosa,

la più segreta, la più preziosa:

il cuore degli uomini che basta da solo

a scaldare persino il polo. (G. Rodari)

La neve

E’ scesa la neve, divina creatura,

a visitare la valle.

E’ scesa la neve, sposa della stella,

guardiamola cadere.

Dolce! Giunge senza rumore come gli esseri soavi

che temono di far male.

Così scende la luna, così scendono i sogni…

Pura! Guarda la valle tua, come sta ricamandola

di gelsomino soffice.

Ha così dolci dita, così lievi e sottili,

che sfiorano senza toccare.

Bella! Non ti sembra che sia il dono mirabile

d’un alto donatore?

Chissà che agli uomini non rechi un messaggio

da parte del Signore. (G. Mistral)

Nevicata

Dalle profondità dei cieli tetri

scende la bella neve sonnolenta,

tutte le cose ammanta come spettri:

scende, risale, impetuosa, lenta.

Di su, di giù, di qua, di là s’avventa

alle finestre, tamburella i vetri…

Turbina densa in fiocchi di bambagia,

imbianca i tetti ed i selciati lordi,

piomba, dai rami curvi, in blocchi sordi…

Nel caminetto crepita la bragia… (G. Gozzano)

I passeri

Fischia un grecale gelido che rade:

copre un tendone i monti solitari:

a notte il vento rugge, urla: poi cade.

E tutto è bianco e tacito al mattino:

nuovo; e dai bianchi e muti casolari

il fumo balza, qua e là turchino.

La neve! Allora, poi che il cibo manca,

alla città dai mille campanili

scendono, alla città fumida e bianca:

a mendicare. Dalla lor grondaia

spiano nelle chostre e nei cortili

la granata o il grembiul della massaia.

Scende. Scende.

Il cielo tutto a terra cade

col bianco polverio d’una rovina.

Non un’orma. Svanite anche le strade.

La terra è tutto un solo mare a onde

bianche, di zolle ov’erano le biade.

Resta il mio casolare unico, donde

esploro invano. Non c’è più nessuno.

E solo a me chiamo, ecco risponde

il pigolio d’un passero digiuno. (G. Pascoli)

Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

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Chi sono

Sono Maria Marino. Mi occupo di pedagogia, didattica, arte e manualità. Lapappadolce è il sito che scrivo come insegnante e mamma, per contribuire nel mio piccolo a rendere più accessibili a tutti i bambini, a scuola o a casa, la didattica Montessori, la pedagogia Waldorf, e tutte le pratiche educative che ho imparato con loro e in cui credo. Per saperne di più…

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  • Album di vita pratica Montessori 14,00 €
  • Corso Montessori: STUDIO DELLE PAROLE 5,00 €

Testimonials

L’album è fatto veramente bene e mi ha aiutato molto nella comprensione della pedagogia montessiana.
Grazie per questo lavoro e per averlo messo in condivisione!
Francesca

Francesca

Ho acquistato il libro e l’ho trovato molto interessante e completo sia per le attività di vita pratica che per gli spunti nel creare i materiali. Grazie

Cristina Guardamagna

L’album mi ha dato molti spunti per la creazionre di nuovi vassoi da proporre ai bambini.Grazie di cuore

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Molto completo, grazie mille 😊

Flor

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Ho acquistato il tuo Album 1 anno fa circa. L’avevo dimenticato in un File, nel frattempo ho continuato a leggere altro materiale sul Metodo. Ora che l’ho ritrovato lo Stamperò al più presto perché lo trovo accurato e Ben fatto.
Forse avrei preferito una suddivisione per Età del bambino.

Nicla Marzullo

Testimonials

Salve Maria, sono un’insegnante di scuola primaria statale, da sempre appassionata e sostenitrice del pensiero montessoriano, tanto da promuoverlo, con successo, come laboratorio nella scuola dove lavoro . Desidero ringraziarti per questo meraviglioso e utilissimo materiale che condividi e per come lo presenti tenendo fede alle parole di Maria Montessori. GRAZIE!

Anna A.

Sono un’insegnante della Primaria , sto frequentando un corso di formazione Montessori, e ho trovato molto interessante e d’ aiuto il materiale da Lei proposto.

Alessandra G.
Sono una insegnante ed una psicologa..apprezzo molto il vostro materiale
Antonia

Trovo che le sue idee ed il suo approccio siano molto utili a tutti gli insegnanti che desiderano aprirsi e mettersi in gioco.

Elena B.

complimenti per il sito e per tutto il materiale… è veramente un gran tesoro!

Elide P.

Grazie e complimenti per il suo lavoro!

Grazia M.

Utilizzo da quest’anno il vostro materiale e mi si è aperto un mondo! Grazie. Il lavoro ”roposto è utilissimo. Sarebbe bello poterlo avere anche già stampato e confezionato…

Laura B.

Grazie per il materiale che mettete nel sito. molto utile a chi, come me, lavora per portare avanti il pensiero montessoriano!

Serena G.

Grazie per il grande lavoro che fai per noi maestre montessoriane

Stefania B.

Sono la referente della sezione ad indirizzo Montessori di una scuola pubblica. Mi piace confrontare i tuoi materiali con quelli da me prodotti e ideare modifiche e ampliamenti anche prendendo spunto dalle diverse formatrici che in questi anni ho incontrato. Montessori è una bella sfida: rimanere essenziali e chiari tra principi scientifici e modernità!

Daniela M.

Sono abbonata al sito e mi piace tantissimo.
Ieri ho fatto il versamento per regalare l’iscrizione ad una mia amica che ha un bimbo di 20 giorni.
Complimenti e grazie per il tantissimo materiale!

Paola B.

Sono un’insegnante montessoriana. Interessanti ed utilissimi i materiali. Grazie.

Donatella S.

sono Coordinatrice delle attività educative e didattiche di una Scuola dell’Infanzia e Primaria. Utilizzo questo sito per reperire consigli, materiale didattico e informazioni utili al lavoro dei docenti.

Raffaella B.

Grazie!
È un bellissimo sito con tantissimi spunti.

Antonella

Ho provveduto in data odierna ad effettuare il bonifico per rinnovare l’abbonamento al suo sito.
Le faccio i miei più sentiti complimenti per il lavoro che svolge.

Maria Teresa V.

grazie di tutto il materiale che metti a disposizione, ho lavorato molto con i simboli della psicogrammatica, i bambini di 2^ si sono divertiti molto.
grazie 1000

Francesca

Salve a tutti, sono un’insegnante Montessoriana e ti ringrazio per tutto questo stupendo materiale già pronto.

MonicaBo

Sono una insegnante che si sta’ per specializzare nell’insegnamento del metodo Montessori. Questo sito mi è stato consigliato dai miei docenti del corso che frequento e lo trovo molto interessante

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Lavoro decisamente valido, comprovato con i bambini: risultati sorprendenti! Anche se purtroppo non lavoro in una scuola Montessori…

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