Poesie e filastrocche BRUCHI E FARFALLE – una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.
In un prato
In un prato d’erba fina
è spuntata stamattina
una pratolina bianca
con un petalo che manca.
Pratolina senza un dente
farai ridere la gente!
Chi non ride è un bel bambino
anche a lui manca un dentino!
Sopra un cavolo cappuccio
si è posata una farfalla
mezza bianca e mezza gialla.
Tante uova piccoline
che somigliano a perline
sulle foglie ha sparpagliato
ed il volo ha poi spiccato.
Ad un cespo d’insalata
or sta dando la scalata
un bruchetto verdolino
con due corna sul capino.
La scalata è faticosa
il bruchetto si riposa.
Mangia un poco di insalata
poi riprende la scalata. (Guarnieri Martini)
Il bimbo e le farfalle
Le farfalline tornano fuori
con l’ali splendenti di bei colori.
Chiede il bambino:
“Dove eravate nel triste inverno?
Che facevate?”.
Loro rispondono:
“Dentro i nostri ovettini
piccoli piccoli come semini,
aspettavamo la primavera
per poi volare dall’alba a sera,
aspettavamo ali e colori
per poi volare tra erbe e fiori”.
Bacolino
Il bacolino mangia la foglia
finchè ne ha voglia,
e crescerà.
E quando grosso
sarà venuto,
tutto panciuto
si fermerà.
Di seta un filo
dalla sua bocca
se non si tocca,
lungo uscirà.
E gira gira
sera e mattina,
una casina
si formerà.
Sarà la casa
di seta e bella
e dentro a quella
si chiuderà.
Ed ora un bruco ha la casina
la farfallina
eccola qua. (O. Contini Levi)
I filugelli (bachi da seta)
Gran mangiare, gran dormire! I filugelli
s’imboscarono alfine tra i fastelli.
Ghiande d’oro divennero filando.
Le fanciulle or le colgono cantando.
Chi va, chi viene, come ad una festa:
ognuna ha la sua bionda corba in testa.
Come! Su brulle scope di brughiera
tanti frutti di seta in primavera?
Cantano le fanciulle innamorate.
Pare, il granaio, l’orto delle fate. (Corrado Govoni)
Il baco da seta
Sui graticci bianchi e neri
sono i bachi nati ieri
e la casa all’alba s’alza
e va attorno presta e scalza.
C’è chi muta, c’è chi sfoglia…
chi sminuzzola la foglia…
E il vermino mangia e dorme
mangia e dorme e si fa enorme:
fin che un dì gli vedi in bocca
fil di seta e il bosco tocca.
Poi si chiude in un castello
senza porte e chiavistello,
e il cortile è tutto biondo
di quel bozzolo giocondo. (Lina Carpanini)
Il baco da seta
Fo una vita da signore,
mangio e dormo a tutte l’ore,
muto foggia di vestito.
Ma un bel giorno, vergognoso
dell’inutile riposo, smetto infine di brucare
e comincio a lavorare.
Fili d’argento e filo d’oro
vo intrecciando al mio lavoro
poi mi chiudo in fretta in fretta
nella splendida casetta,
per uscir di là rinato
e in farfalla trasformato. (A. Ferraresi)
I bruchi
Il bruco che si trascina
su due molli file di piedi,
è anch’esso creatura divina,
con un cuore che tu non vedi.
Bruchi rossi come rubini,
bruchi verdi come smeraldi,
irti di peli lunghi e fini
come una seta che li riscaldi;
portano un fuoco che li consuma,
sentono un’ansia che li trasforma:
si trascinano, eppure nessuna
orma è più lieve della loro orma.
Sono anime incatenate
dentro corpi goffi e orrendi:
ma quando le belle giornate
ritornano a splendere, e i venti
vanno colmi d’odori e di polline,
nessun occhio vede più i bruchi:
son scomparsi dai prati, dai colli;
si sono chiusi in cortecce ed in buchi,
si sono appesi al ramo e alla foglia,
ma mutati, come mummie di carta
velina, con dentro la voglia
che preme, con un cuore che batte
già l’ala a una gran vita celeste.
E quando un mattino tu vedi
volare farfalle in gran veste
di gala, ah, ricorda i lor piedi
già molli e quegli orridi dorsi
villosi: ripensa al divino
anelito che li ha percorsi
nel loro terrestre cammino. (Giuseppe Porto)
Solitario
Solitario il bacolino
pur essendo ancor piccino,
preso ha stanza in una noce.
Quando il sole scalda e cuoce,
fa un buchin nel guscio e resta
ore ed ore alla finestra. (A. Morani Castellani)
La crisalide
Una crisalide svelta e sottile
quasi monile
pende sospesa dalla cimosa
della mia casa.
Salgo talora sull’abbaino,
per contemplarla,
e guardo e interrogo quell’esserino
che non mi parla.
O prigioniero delle tue bende,
pendulo e solo,
senti? Il tuo cuore sente che attende
l’ora del volo?
Tra poco l’ospite della mia casa
sarà lontana:
penderà vuota dalla cimosa
la spoglia vana.
Andrai, perfetta, dove ti porta
l’alba fiorita;
e sarà come tu fossi morta
per l’altra vita. (Giudo Gozzano)
Farfalla
Farfallina spensierata
lo sai tu dove sei nata?
Eri bruco in una cella
senza sole e senza stella.
Poi nel sole sei uscita,
come un fiore sei fiorita… (Renzo Pezzani)
La vispa Teresa
La vispa Teresa
avea tra l’erberra
al volo sorpresa
gentil farfalletta.
E tutta giuliva,
stringendola viva,
gridava a distesa:
– L’ho presa, l’ho presa!-
A lei supplicando,
l’afflitta gridò:
– Vivendo, volando,
che male ti fo?
Tu sì mi fai male,
stringendomi l’ale.
Deh, lasciami, anch’io
son figlia di Dio!-
Confusa, pentita,
Teresa arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì. (L. Sailer)
Le due farfalle
La farfalla cavolaia
che volava tutta gaia
qua e là per l’orticello,
disse a quella tozza tozza
del parente filugello:
– Come sei pesante e rozza!-
Tosto l’altra replicò:
– Bella ed agile tu sei,
questo è vero, ma, però,
godo almen questo conforto:
fan la seta i figli miei,
mentre i tuoi rovinan l’orto!- (G. Fabiani)
Farfalle
Innanzi alla mia casa montana,
ove regna sovrana
la gioia,
sui sassi, sui fiori, sui rami,
ovunque arda il gran sole di luglio,
stanno, vanno, ristanno,
innumerevoli farfalle.
Talune son gialle
come le primule;
altre azzurrine
come miosotidi;
altre dorate
striate
e cupe
come l’arnica ardente;
altre bianche e serene
come il fior del ciliegio innocente. (Giuseppe Zoppi)
Farfalle
Nella selva ombrosa e fresca,
mentre cantan le cicale,
uno sciame di farfalle
batte l’ale.
Semi d’oro luccicanti
getta il sol tra frondi e frondi,
e ne tremolan pel suolo
ischi biondi.
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