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Ti trovi qui: Home / Poesie e filastrocche AUTUNNO

Poesie e filastrocche AUTUNNO

15 Gennaio 2020 by Maria Marino Lascia un commento

Poesie e filastrocche AUTUNNO – Una collezione di poesie e filastrocche di autori vari, per i bambini, della scuola materna e della scuola primaria.

Cadon le foglie

Cadon le foglie come farfalle:

ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,

volteggiano un momento,

e partono col vento.

E la povera pianta là, nell’aria,

rabbrividisce, nuda e solitaria. (M. Maltoni)

 

La nuova stagione

Le svelte rondinelle son partite

in cerca di una terra solatia;

le brune passerine, infreddolite,

cinguettano canzoni in armonia.

Le tiepide giornate son finite:

la fitta nebbia dà malinconia;

le foglie, intanto, vizze ed ingiallite,

cadono volteggiando sulla via.

Ara la terra il rude contadino

e sparge i duri chicchi di semente,

e corre, col pensiero, lietamente,

alle castagne nuove, al dolce vino.

Mugghiano bovi nelle chiuse stalle

e canta il boscaiolo nella valle. (C. Mazzoleni)

 

Ora l’autunno

Ora l’autunno guasta il verde ai colli,

o miei dolci animali. Ancora udremo,

prima di notte, il richiamo della grigia

pianura che va incontro a quel rumore

alto di mare. E l’odore di legno

alla pioggia, l’odore delle tane,

com’è vivo qui fra le case,

fra gli uomini, o miei dolci animali. (S. Quasimodo)

 

Autunno

Biondo autunno che ci porti?

Uva, fichi e noci a staia.

Pioggia e vento alle montagne

mucchi, al fuoco, di castagne. (R. Rompato)

 

L’autunno

Vien l’autunno sospirando,

sospirando alla tua porta.

Qualche bacca porporina,

nidi vuoti, rame spoglie,

e tre gocciole di brina,

e un pugnel di morte foglie.  (A. S. Novaro)

 

L’autunno

Io vidi una mattina

l’autunno camminare.

Aveva nella mano

tre gocciole di brina,

nel cesto un venticello

per sollevar le foglie.

Portava per mantello

un grigio nuvolone

e andava lento lento

curvo sul suo bastone.  (A. Mazzeo)

 

L’autunno

Quando piove lento lento

e fa freddo e tira il vento

nella casa sta il bambino

nella cuccia il cagnolino

presso il fuoco il mio gattino.

E il ranocchio senza ombrello

sotto un fungo sta bel bello.  (O. Cicogna)

 

Vien l’autunno piano piano

Nel silenzio del mattino, getta il chicco il contadino

getta il chicco, getta getta, alla terra che lo aspetta

gli gnometti nel profondo, si rallegran per il mondo

getta il chicco, getta getta, alla terra che lo aspetta

una spiga nascerà, che il buon pane ci darà

getta il chicco, getta getta, alla terra che lo aspetta

guarda il ciel benedicente, il cader della semente

getta il chicco, getta getta, la semenza è benedetta

vien l’autunno piano piano, cavalcando da lontano

sulla testa un gran cappello, foglie rosse nel mantello

porta grappoli e castagne, nuvolette alle montagne

nei vigneti gli stornelli, acque chiare nei ruscelli

nelle sacche più profonde, nebbia e freddo vi nasconde

ed ai bimbi che son buoni, reca belli e ricchi doni. (E. Minoia)

 

Autunno

Un colpo di vento,

spalanca la porta

ed entra l’autunno,

che regge una sporta

è piena di noci,

di frutta nostrane

faremo merenda,

per più settimane

l’autunno nel bosco,

va a far la fascina

che dopo regala,

a qualche vecchina

le rondini liete,

son tutte partite

a terra le foglie,

son tutte ingiallite.

Il tempo dei giochi,

ahimè come vola!

Con libri e cartella

l’autunno va a scuola. (Nidario)

 

Foglie gialle

La nonnetta nello scialle

si rannicchia intirizzita.

Piovon foglie e foglie gialle

sulla terra insonnolita.

Nubi fosche, nubi nere

van pel cielo a torme a frotte;

calan rapide le sere

scende rapida la notte. (Anita Ferraresi)

Nebbia

Nebbia, forse sei di festa

con quel lungo velo in testa?

Con un velo così fino

che ti scende fino al piede?

C’è là in fondo un lumicino,

ma si vede e non si vede:

ma la casa non c’è più,

è scomparso il campanile. (D. Rebucci)

 

Vien l’autunno

Vien l’autunno piano piano

cavalcando da lontano:

sulla testa un gran cappello,

foglie rosse nel mantello.

Porta grappoli e castagne,

nuvolette alle montagne,

nei vigneti gli stornelli,

acque chiare nei ruscelli.

Nelle sacche più profonde

nebbia e freddo vi nasconde.

Ed ai bimbi, che son buoni,

reca tanti ricchi doni.

 

La nebbia

Questa mattina, all’alba,

il sole tutto intorno

mandò una luce scialba

e poi fu nascosto.

Piove più lento il giorno,

monotono e piovoso.

Sopra la terra il cielo

si abbassa, e col nebbione

l’avvolge in denso velo.

Come ombre son le cose,

come ombre le persone

passano frettolose.

E ogni viso imbronciato,

anche senza parole

dice: “Sarei beato

di rivedere il sole.” (R. Calieri)

 

Foglie rosse, foglie gialle

Foglie rosse, foglie gialle,

volan via come farfalle:

resta nudo l’alberello,

piange un poco e si dispera.

“Ma verrà la primavera!”

lo conforta l’uccellino.

“Fiori e nidi tu riavrai

e in letizia canterai!” (G. Gasparini)

 

Vento d’autunno

“Oh, ma che fretta, signor spazzino,

con quella scopa sembri un mulino!”

“Tutte le strade devo pulire,

perchè la neve sta per venire…

col suo cappuccio bianco e fiorito,

non vuole macchie nel suo vestito!”

Povere foglie! Dopo il lavoro,

ad una ad una vanno anche loro;

ma nella terra sfiorita e nera,

prepareranno la primavera. (B. Marini)

 

Tempo d’autunno

Dissecca il verde mallo

di mandorle e di noci;

apre i pungenti ricci

delle buone castagne;

matura mele e pere

in tutte le campagne,

e d’uva empie le ceste. (E. Pesce Gorini)

 

Autunno

L’autunno ritorna:

la terra si spoglia,

il ramo si orna

con l’ultima foglia.

Le rondini stanno

ormai per migrare:

si chiamano e vanno

lontano, oltremare.

 

L’autunno

Biondo autunno, che ci porti?

Uva, fichi, noci a staia,

e granturco in mezzo all’aia.

Pioggia e vento alle montagne

mucchi, al fuoco, di castagne. (Romana Rompato)

 

Cadono le foglie

Cadono giù le foglie. Sono stanche:

hanno visto tanta acqua e tanto sole!

Sbocciate con le tenere viole

cadono prima delle nevi bianche.

Là, nella macchia, il vecchio boscaiolo

con un rastrello lieto le raduna:

saranno il letto per la mucca bruna,

saranno fiamma sotto il suo paiolo. (R. Calieri)

 

Autunno nel bosco

E’ tornato l’autunno nel bosco,

con l’ultima festa

di foglie infiammate

di giallo e di rosso,

con l’ultimo pallido sole,

che languido muore.

Son già bianche, dei monti

nel cielo le cime;

nell’aria è l’acuto

profumo dei funghi,

di dolci castagne,

di mosto fragrante nei tini. (E. Gallicchio)

Autunno

Il bosco si lamenta:

“Son cadute le foglie,

e non è stato il vento!”

Risponde la foresta:

“I miei rami son spogli,

e non fu la tempesta!” (S. Plona)

 

Autunno

E l’usignolo geme.

Quale affanno lo preme?

Ecco: l’estate muore.

Tutti i suoi canti insieme

non salveranno un fiore. (poesia giapponese, trad. M.Chini)

 

Sera d’autunno

Sopra un ramo seccato

un corvo s’è posato

e s’è stretto nell’ale

in questo scolorato

vespero autunnale. (poesia giapponese, trad. M.Chini)

 

Natura autunnale

Il cielo ride un suo riso turchino,

benchè senta l’inverno ormai vicino;

il bosco scherza con le foglie gialle,

benchè l’inverno senta già alle spalle;

ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,

benchè senta nell’onda il primo gelo;

e sorto è appiè d’un pioppo ossuto e lungo

un fiore strano, un fiore a ombrello: un fungo. (Marino Moretti)

 

Autunno

Le rondinelle sono già partite

hanno lasciato il nebbioso autunno

e le campagne umide, ingiallite.

Mentre la pioggia scende piano piano

il contadino, nei profondi solchi,

i chicchi d’oro semina del grano. (M. Mazzeo)

 

Autunno

L’autunno comincia il suo gioco

dipinge le foglie di croco,

le indora; se sbaglia le strappa,

le dona al vento che scappa.

Accende l’ultimo lampo,

saluta chi semina il campo,

la rondine che trasvola,

i bimbi che tornano a scuola.

Ma, a un tratto… dov’è la sua gioia?

L’autunno fa il broncio, si annoia,

piagnucola pioggerellina

monotona e fina fina.  (D. Rebucci)

 

E’ arrivato l’autunno

Arriva di soppiatto:

un giorno, all’improvviso.

Par che più mesto il viso

del mondo si sia fatto.

Che grazia, tuttavia,

in tal malinconia!

Dell’oro trai i fogliami

risplende. Meno fosco

si va facendo il bosco,

e v’è più ciel tra i rami,

e v’è nell’aria un molle

odor di funghi e zolle.

Ma se più mesto è il cielo,

qualcosa di più lieto

c’è pure nel vigneto.

More han le siepi, e il melo

non cela più il tesoro

delle sue mele d’oro. (Puch)

 

Foglie secche

Foglie secche pei margini

ottobre ha seminato.

Fugge il torrente e luccica,

vestito di broccato. (dal giapponese)

 

Tempo d’autunno

Dissecca il verde mallo

di mandorle e di noci;

apre i pungenti ricci

delle buone castagne;

matura mele e pere

in tutte le campagne,

e d’uva empie le ceste. (E. Pesce Gorini)

 

L’autunno

Biondo autunno, che ci porti?

Uva, fichi, noci a staia,

e granturco in mezzo all’aia.

Pioggia e vento alle montagne

mucchi, al fuoco, di castagne. (Romana Rompato)

Autunno nel bosco

E’ tornato l’autunno nel bosco,

con l’ultima festa

di foglie infiammate

di giallo e di rosso,

con l’ultimo pallido sole,

che languido muore.

Son già bianche, dei monti

nel cielo le cime;

nell’aria è l’acuto

profumo dei funghi,

di dolci castagne,

di mosto fragrante nei tini. (E. Gallicchio)

 

Autunno

Il bosco si lamenta:

“Son cadute le foglie,

e non è stato il vento!”

Risponde la foresta:

“I miei rami son spogli,

e non fu la tempesta!” (S. Plona)

 

Autunno

E l’usignolo geme.

Quale affanno lo preme?

Ecco: l’estate muore.

Tutti i suoi canti insieme

non salveranno un fiore (poesia giapponese, trad. M.Chini)

 

Sera d’autunno

Sopra un ramo seccato

un corvo s’è posato

e s’è stretto nell’ale

in questo scolorato

vespero autunnale. (poesia giapponese, trad. M.Chini)

 

Foglie gialle

Ma dove ve ne andate,

povere foglie gialle,

come tante farfalle spensierate?

Venite da lontano o da vicino?

Da un bosco o da un giardino?

E non sentite la malinconia

del vento stesso che vi porta via? (Trilussa)

 

Foglie secche

Foglie secche pei margini

ottobre ha seminato.

Fugge il torrente e luccica,

vestito di broccato. (dal giapponese)

 

Al limite dei campi

Piove adagio sui campi.

Da stamani è finita l’estate

fra tuoni bassi

e prime gocce

da nubi sparse.

Dai vicini filari

e campi in pendio

ora gridano voci.

Al limite del campo mi seggo

qui su aride stoppie

e steli che il vento agita

sulla terra tiepida. (A. Rinaldi)

 

La foglia secca

Le piante e gli alberi

che sono in questo mondo

anche loro hanno un tempo

per vivere ed uno per morire:

la foglia secca

guarda tristemente l’alto ramo;

capisce da se stessa

che il suo colore non è più

quello di prima. (Yuan Tseu-Ts’ai)

 

L’ultima foglia

Sola è rimasta sul ramo

e trema al capriccio del vento.

Sembra un pietoso ricamo

dell’albero nudo, un lamento.

A lungo vorrebbe restare

unita a quel ramo sì forte.

Essa non sa di tornare

e teme soltanto la morte.

Essa non sa che natura

non lascia mai nulla finire;

che sempre, nel modo migliore,

tutto ritorna a fiorire. (Teresa Stagni)

 

Girotondo delle foglie

Gira gira in tondo

è già d’oro la campagna

e sia d’oro tutto il mondo.

Presto bimbi: vi accompagna

fischiettando il venticello

lungo il bosco che si spoglia,

e improvvisa un mulinello

per il volo d’ogni foglia.

Foglia alata, foglia d’oro

è l’autunno, vola, vola:

la stagione del lavoro

i bambini invita a scuola. (D. Rebucci)

Cadono le foglie

Più brevi i giorni, e l’ombra di ogni dì meno

s’indugia e cerca, irrequieta, al sole;

e il sole è freddo e pallido il sereno.

E il rovo arrossa e con le spine ingombra

tutti i sentieri, e cadono già roggie

le foglie intorno (indifferente oscilla

l’ermo cipresso), e già le prime piogge

fischiano, ed il libeccio ulula e squilla. (G. Pascoli)

 

Foglie d’autunno

Dice una foglia al ramo: -Di’, perchè

rabbrividisco tutta ed ho paura?

Oh babbo, voglio rimaner con te!-

Ride l vento che passa e il ramo tace.

-Guarda le mie sorelle van lontano,

Le porta il vento dove più gli piace!-

Un sibilo, un soffio, un disperato

lamento: – O vita, o dolce sole, addio!- (Zietta Liù)

 

Quiete

L’uva è matura, il campo arato.

Si stacca il monte dalle nuvole.

Sui polverosi specchi dell’estate

caduta è l’ombra.

Tra le dita incerte

il loro lume è chiaro

e lontano.

Colle rondini fugge

l’ultimo strazio. (V. Cardarelli)

 

Autunno

Il rovo ha le foglie porporine,

nel bosco mezzo verde e mezzo giallo;

e il cespo delle rose, tutte spine,

risplende con le bacche di corallo.

Venite a far di bacche una collana

da mettere ballando in girotondo.

Il cerchio delle bimbe, alla fontana,

sarà così più bello e più giocondo.

E’ il tempo che il castagno dà il suo frutto,

fischiano i merli, zirlano i fringuelli,

e il contadino, che raccoglie tutto,

empie di pere e mele i suoi cestelli.

E’ il tempo che ogni frutto si matura:

nel bosco i funghi, il mosto alla cantina

e, piena di fragranza, l’aria pura

è fresca a sera, fresca la mattina. (M. Mazza)

 

Cadono le foglie

Cominciano a cader le prime foglie

sul tappeto immenso de la campagna:

ad una ad una il vento le raccoglie

e via con sè, in alto le accompagna.

Lasciano i rami loro tanto cari,

lasciano l’albero che le nutrì:

e quando ormai saran le piante spoglie

vedrai di bimbi e vecchi un lieto stuolo

che raccoglieran tante e tante foglie

finchè pulito non avranno il suolo.

Si sa, quello sarà il loro fuoco

povero assai e che riscalda poco. (A. Pozzer)

 

Il castagno e l’abete

“Come è dolce d’autunno il solicello!”

disse il castagno ad un vicino abete.

“Per onorarlo rinnovo il mantello…

ma voi di quale triste razza siete!

Ad ogni tempo ti ho veduto nero.

Io dapprima ero verde nel turchino,

ed ora, guarda un po’, non son davvero

tutto vestito d’oro sopraffino?”

“Aspetta a giudicar qualche giornata,

mio bel signore”, ribattè il compagno

“ogni cosa dal ciel ci vien donata,

e delle cupe fronde io non mi lagno”.

Passan quei giorni. Il cielo poi s’oscura

di fredde nebbie e dalle cime scende

un vento irato che mette paura,

e che la selva a sconquassare prende.

Quando il sole tornò, tutta la veste

del castagno dorato era dispersa,

mentre l’abete, re della foresta,

gl’intatti rami alzava all’aria tersa. (G. Fanciulli)

 

L’oro dell’autunno

L’oro dell’autunno sale giorno a giorno,

per gradini di verde

lungo il fuso del pioppo,

fino all’esile vetta. Ancora resta

lassù sospeso, un breve tempo; e intanto

l’ultimo verde cade. Poi nel bianco

cielo, come una pianura fatua, dolcemente

si esala, vola via. Si perde. (D. Valeri)

 

Autunno

Nei floridi vigneti,

il pampinoso autunno

dispensa i suoi segreti

e d’uva empie le ceste,

tra rinnovate feste.

Poi fa fiorir gli steli

di vaghi crisantemi

pei muti camposanti,

e canta il gloria in lode

di tutti i nostri santi.

Dissecca il verde mallo

di mandorle e di noci,

apre i pungenti ricci

delle buone castagne,

matura mele e pere,

in tutte le campagne.

Di porpora lucente

ammanta le foreste;

trasforma in rosso e in giallo

il verde che le veste.

Poi spoglia tutti i rami

delle foglie ingiallite,

e di quelle rossastre

contorte e avvizzite.

Poichè la terra molle

deve nutrire i semi,

sulle già smosse zolle

lascia cader la pioggia,

fitta, insistente, uguale,

e, talora, improvviso,

scatena il temporale! (E. Pesce Gorini)

 

Canzonetta d’autunno

Urta piano alla mia porta

con brivido lungo il vento.

M’affaccio per un momento

e vedo una foglia morta.

Come un uccello ferito all’ala

svolazza intorno al mio piede.

L’estate morendo le diede

una rossa veste di gala.

Gemono rame squallide e sole

mentre danza la foglia leggera.

Un campo arato di terra nera

le sue rughe distende al sole. (M. Castoldi)

 

Dove vanno le foglie

Dove vanno le foglie arrossate

che il vento stacca dagli alberi?

Volano e passano: il brusio del vento

è tutto quel che rimane dell’autunno. (K. Saionij)

Il platano spoglio

La chioma del platano ondeggia

un po’ scompigliata dal vento

che passa e, tra i rami, folleggia

col suo persistente lamento.

Le foglie son tute malate

alcune son gialle, altre rosse,

alcune son già disseccate

dall’arido freddo percosse.

E cadono tutte: il male

le vede tremare nell’aria:

ne vede qualcuna che sale,

qualcuna che, in alto si svaria;

ma cadono tutte; le arsicce

frammiste alle verdi, alle gialle,

a quelle che sono rossicce.

Ai rami non restan che galle.

E l’albero è nudo, deserto,

sferzato da un vento di gelo:

ha già tante volte, sofferto,

spogliato così, sotto il cielo;

ma sa che le gemme novelle

son chiuse nei rami ora spogli,

e che, a primavera, le stelle

vedranno i suoi folti germogli. (E. Pesce Gorini)

 

Foglie d’autunno

“Foglie d’autunno, che volate al suolo

ad una ad una, come stanche siete!

Lasciate il vostro ramo solo solo,

accanto ai nidi più non tornerete…”.

E’ legge, dolce è il vostro volo breve,

dolce il riposo sulla zolla; il ramo

dormirà dormirà sotto la neve

sin che torni l’aprile e il suo richiamo.

E s’ornerà di fresche foglie; ai nidi

darà asilo e frescura d’ombra nuova.

Se cade la speranza cui sorridi

oh non temere: aspetta, e si rinnova. (D. Mc Arthur Rebucci)

 

Son partite le rondini

Dove saranno le rondinelle

partite a frotte questa mattina?

Saran lontane, saranno stanche,

certo, e gli occhietti vispi sul mare

ricercheranno dove posare:

su scogli neri, su vele bianche.

Ripenseranno le nostre gronde

dov’è ancor l’eco del cinguettio,

esse, che in fretta ci han detto addio,

tosto ingiallite le prime fronde.

Le prime foglie avranno detto

loro, frullando al vento: “Moriamo!”

Ed esse in coro: “Ci rivediamo

quando ritorna San Benedetto”. (Dante Dini)

 

Le rondini

Nel roseo cielo della fresca sera

s’alzan gli stormi e si perdon laggiù.

Le rondinelle della primavera

vanno a svernar lontano, nel Bornù.

O rondini, è pur dolce ai nostri cuori

questa vostra partenza agile e gaia,

che ci rammenta i piccoli rumori

che facevate sotto la grondaia.

S’alzan nel cielo della rosea sera

le rondinelle a stormi ed a tribù.

Ritorneranno tutte a primavera?

Forse qualcuna resterà laggiù. (M. Moretti)

 

Malinconia d’autunno

Gli alberi

che hanno cinta l’estate

d’un diadema di verde,

malinconici abbandonano

al primo soffio d’autunno

l’oro delle foglie.

Non sanno

che le aspetta il tepore

tranquillo della stalla

e un desiderio di sonno

del placido armento. (V. Bosari)

 

Autunno

Siamo in autunno e già sono partite

tutte le rondini verso il piano;

le foglie dei castagni già ingiallite

cadono sulla terra piano piano.

Calano qua e là, sole e smarrite,

raminghe passerette, e più lontano

urla un pastore, ciondola un campano

e il gregge bela per le vie romite.

Il bifolco coi buoi la terra ara

pel nuovo grano: e già qualche castagna

non troppo fatta ruzzola le strade.

La legna per l’inverno ognun prepara;

e squallida e nebbiosa è la campagna

e una pioggia sottil dal cielo cade. (G. Geri di Gavinana)

 

Sera d’autunno

Lungo la strada vedi su la siepe

ridere a mazzi le vermiglie bacche

nei campi arati tornano al presepe

tarde le vacche.

Vien per la strada un povero che il lento

passo tra foglie stridule trascina:

nei campi intona una fanciulla al vento:

“Fiore di spina… (G. Pascoli)

 

Autunno

Dicono che d’autunno

tutto intristisce e muore.

Ha chiesto l’oro al sole

e s’è vestito a festa.

Non dite che d’autunno

la campagna è più mesta.

Il vento s’avvicina

sorpreso e par che dica:

“Io non ti riconosco:

sei tu, mia verde amica?”

Dice l’amica al vento:

“Ho mutato colore:

stanca d’essere foglia

son diventata fiore”. (Milly Dandolo)

 

Autunno

Autunno!… Nell’aria sbiadita

già sosta un odor di cotogne;

nei ciel del nord le cicogne

si lagnan con voce affiochita.

L’estate serena declina,

stremata dal grande lavoro;

i tigli si vestono d’oro

al par di un’antica regina;

e intorno ai bei colli, le viti

fan pompa di grappoli e foglie

nei quali l’autunno discioglie

i gialli e i cinabri più arditi. (G. Striuli)

 

Autunno

Autunno. Già lo sentimmo venire

nel vento d’agosto,

nelle piogge di settembre

torrenziali e piangenti,

e un brivido percorse la terra

che ora, nuda e triste,

accoglie un sole smarrito. (V. Cardarelli)

L’autunno è la stagione che spoglia e inaridisce la terra suscitando anche in noi immagini e sensazioni dolenti; e il poeta ne sente la tristezza già nel vento di fine agosto nelle prime piogge di settembre che fanno rabbrividire la terra rischiarata da un sole sbiadito. Insieme all’autunno, che avanza con lentezza infinita, passa il tempo migliore della nostra vita, quello della maturità, e pare che da noi si allontani a malincuore…

Autunno

Com’è triste il pianto

dell’autunno che si muore!

Spento ormai è il canto

sulle labbra del pastore.

Ora la nebbia stanca

si distende sulla terra

e la neve imbianca

le alte cime della sierra.

Solitario fiore,

vuoi dirmi le tue pene?

Muto è il tuo dolore,

ben lo so: l’inverno viene. (antico motivo asturiano)

 

Foglie secche

Foglie secche pei margini

ottobre ha seminato.

Fugge il torrente e luccica,

vestito di broccato. (dal Giapponese)

 

Foglie morte

…Ma dove ve ne andate,

povere foglie gialle,

come tante farfalle spensierate?

Venite da lontano o da vicino?

Da un bosco o da un giardino?

E non sentite la malinconia

del vento stesso che vi porta via? (Trilussa)

 

La foglia secca

Le piante e gli alberi

che sono in questo mondo

anche loro hanno un tempo

per vivere e uno per morire:

la foglia secca

guarda tristemente l’alto ramo;

capisce da se stessa

che il suo colore non è più

quello di prima. (Yuan Tseu-Ts’ai)

 

Autunno

Il mite autunno è tornato,

(come lontani i bei soli

d’agosto!)

tornato con tutti i suoi doni,

che sperde per strade e sentieri

della tranquilla campagna.

E colma i curvi panieri

di uve stillanti di mosto,

di pere, di mele fragranti,

di fichi polposi,

di noci piccanti,

mentre nel bosco, echeggiante

(tra frulli d’ali) di scoppi,

di abbai e di stridi, di voci

diverse,

nei verdi ricci matura

la saporosa castagna. (V. Bosari)

 

Autunno

Il bosco si lamenta:

“Son cadute le foglie,

e non è stato il vento!”

Risponde la foresta:

“I miei rami sono spogli

e non fu la tempesta”. (dal Cinese)

 

Autunno

E’ matura l’uva bianca

dolce al labbro, aspra in gola:

vendemmiatrice golosa e mai stanca,

la vespa se ne consola.

Si è fatta più mite l’aria,

i colli più celesti,

ogni giorno porterà nuova e varia

raccolta di bei frutti agresti.

La fresca sera

si adorna

di una bruma leggera:

è l’autunno, l’autunno che torna. (A. Bertolucci)

 

Quadretto autunnale

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero

resta un aratro senza buoi, che pare

dimenticato, tra il vapor leggero.

E cadenzato dalla gora viene

lo sciabordare delle lavandare,

con tonfi spessi e lunghe cantilene:

Il vento soffia e nevica la frasca… (G. Pascoli)

Autunno

L’estate è morta. Come azzurri e belli

gli occhi di questa giovane signora!

Quando l’hanno sepolta, aveva ancora

dei papaveri rossi nei capelli;

aveva nelle mani (oh, dolce dono,

sbocciato nelle sue profonde vene!)

l’oro di qualche spiga. E autunno buono

che alla dolce sorella vuole bene,

a tratti piange e come noi s’accora

della sua dipartita silenziosa.

E “Addio” dice alla pallida signora

dagli occhi ardenti e dalla bocca rosa. (Zietta Liù)

 

Foglia morente

“Dove hai lasciato il verde

lucente e  profumato

del ciliegio del prato?”

“Un poco l’ho donato

al sol che mi baciava;

un poco all’uccellino

che sul ramo cantava;

un poco l’ho lasciato

al tuo occhio gioioso,

quando cercavi l’ombra

per un dolce riposo.

Sono senza il mio verde,

son vecchia, inaridita:

che importa? fu di bene

la mia fugace vita”. (R. T. Correggi)

 

L’oro d’autunno

L’oro d’autunno sale giorno a giorno

per gradini di verde

lungo il fuso del pioppo

fino all’esile vetta. Ancora resta

lassù sospeso, un breve tempo: e intanto

l’ultimo verde cade. Poi nel bianco

cielo, come una fiamma fatua, dolcemente

si esala, vola via, si perde. (D. Valeri)

 

Sentimento d’autunno

Labile autunno; la foglia sospesa

al ramo nudo, mortalmente pallida:

la nuvola distesa,

bianca, sotto l’azzurro: i fiori gialli…

Appena mosso, il vento è come voce

d’acqua che lenta vada alla perduta sua foce.

Labile autunno: la foglia è caduta. (D. Valeri)

 

Pianto autunnale

Chi ha messo la sordina all’usignolo

che tintinna sul salice?

S’è forse punto in una nuda spina,

che ha tutto il petto rosso?

O triste annunciatore dell’inverno,

che saltelli tra i bruscoli e cammini

sull’erba morta,

dove ha visto l’ultima incensaria

e la prima margherita solitaria.

Saltellando e camminando becchi

l’ultimo duro pippolo che resta:

e vien giù con gli spazzacamini,

quando anche i morti fanno

la lor pallida silenziosa festa

di sole a malincuore;

è pur dolce il suo tremulo canto:

come dopo la gioia rumorosa

il calmo pianto. (C. Govoni)

 

La prima pioggia

Scendon le gocce della prima pioggia

che sui selciati ancor timida batte,

mentre settembre lietamente sfoggia

l’ardore delle sue bacche scarlatte.

E’ dolce il chiacchierio che fan le foglie

in capannelli sugli alberi spessi,

come quello che fanno su le soglie

le comari che parlan d’interessi…

Ed invece le foglie chiacchierine

parlano dell’autunno che ritorna

e che sotto la pioggia fine fine

di pampini e di bacche agile s’orna… (M. Moretti)

Con semplicità il poeta offre l’immagine della prima pioggia. L’estate è passata e già il settembre sfoggia i colori delle bacche e dei pampini…

Bosco autunnale

Il bosco autunnale è tutto chiomato.

C’è ombra e sonno e silenzio.

Nè il picchio, la civetta e lo scoiattolo

lo ridestano dal sonno.

E il sole pei sentieri autunnali

entrando sul declino del giorno,

sbircia intorno guardingo

se non si celi una trappola.

Vi sono pantani, monticelli e tremule

e muschi e boscaglie di ontani,

e oltre il suolo pantanoso del bosco,

nel villaggio cantano i galli.

Lancia un gallo e perdifiato il suo richiamo,

ed ecco, nuovamente tace a lungo,

come fosse occupato a pensare

che senso ci sia in quei suoi primi accordi.

Ma in qualche angolo lontano

un vicino fa chicchirichì.

Come una sentinella della garitta

il gallo rimanda la risposta.

Risponde con un un’eco,

ed ecco, un gallo dopo l’altro

marcare con la gola, come con un segnale,

l’oriente e l’occidente, il settentrione e il sud.

All’appello dei galli

si apre verso il margine il bosco,

e, come fosse la prima volta, scopre

la lontananza e i campi e l’azzurro del cielo. (B. Pasternak)

Alberi spogli

Dal muro alto sporgono

alberi spogli

forche, braccia, grucce.

La conifera scura resiste al gelo,

il platano più alto

(belle macchie sul tronco glorioso),

ha ancora qualche foglia d’oro

e l’evonimo puntuto, rosse bacche.

Melanconici come vecchi in riposo

in attesa della dolce fioritura.

Nel grigio fine un’ala appena,

fa musica. (F. De Pisis)

Assopita nel laborioso silenzio della sua vita autunnale, la natura mostra forme povere e scarne. La nuova fioritura è ancora lontana.

Sporgono: si affacciano sulla strada

forche, braccia, grucce: i rami spogli mostrano a nudo la loro conformazione che richiama immagini di bastoni biforcuti, di braccia levate in alto, di appendipanni.

Conifera: l’abete e il pino. L’uno e l’altro producono frutti a forma di cono.

Evonimo: è un arbusto con fiori a grappolo di colore rosso verdastro. E’ detto anche fusaggine, o popolarmente dalla forma dei frutti, “berretta del prete”.

Fine: di tono delicato non intenso dell’aria.

Un’ala appena fa musica: nella tesa immobilità dell’aria basta un battito d’ala, un uccello o un insetto, a creare un palpito leggero di musica.

Autunno veneziano

L’alito freddo e umido m’assale

di Venezia autunnale…

Qui non i venti impetuosi e funebri

del settembre montanino,

non odor di vendemmia, non lavacri

di piogge lacrimose,

non fragore di foglie che cadono.

Un ciuffo d’erba che ingiallisce e muore

su un davanzale

è tutto l’autunno veneziano. (V. Cardarelli)

Ad una foglia

Lungi dal proprio ramo,

povera foglia frale,

dove vai tu? Dal faggio

là dov’io nacqui, mi divise il vento.

Esso, tornando, a volo

dal bosco alla campagna,

dalla valle mi porta alla montagna.

Seco perpetuamente

vo pellegrina, e tutto l’altro ignoro.

Vo dove ogni altra cosa,

dove naturalmente

va la foglia di rosa

e la foglia d’alloro. (G. Leopardi)

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Chi sono

Sono Maria Marino. Mi occupo di pedagogia, didattica, arte e manualità. Lapappadolce è il sito che scrivo come insegnante e mamma, per contribuire nel mio piccolo a rendere più accessibili a tutti i bambini, a scuola o a casa, la didattica Montessori, la pedagogia Waldorf, e tutte le pratiche educative che ho imparato con loro e in cui credo. Per saperne di più…

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Testimonials

L’album è fatto veramente bene e mi ha aiutato molto nella comprensione della pedagogia montessiana.
Grazie per questo lavoro e per averlo messo in condivisione!
Francesca

Francesca

Ho acquistato il libro e l’ho trovato molto interessante e completo sia per le attività di vita pratica che per gli spunti nel creare i materiali. Grazie

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L’album mi ha dato molti spunti per la creazionre di nuovi vassoi da proporre ai bambini.Grazie di cuore

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Molto completo, grazie mille 😊

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La mia bimba ha attualmente 18 mesi
Ho acquistato il tuo Album 1 anno fa circa. L’avevo dimenticato in un File, nel frattempo ho continuato a leggere altro materiale sul Metodo. Ora che l’ho ritrovato lo Stamperò al più presto perché lo trovo accurato e Ben fatto.
Forse avrei preferito una suddivisione per Età del bambino.

Nicla Marzullo

Testimonials

sono Coordinatrice delle attività educative e didattiche di una Scuola dell’Infanzia e Primaria. Utilizzo questo sito per reperire consigli, materiale didattico e informazioni utili al lavoro dei docenti.

Raffaella B.

grazie di tutto il materiale che metti a disposizione, ho lavorato molto con i simboli della psicogrammatica, i bambini di 2^ si sono divertiti molto.
grazie 1000

Francesca

Salve a tutti, sono un’insegnante Montessoriana e ti ringrazio per tutto questo stupendo materiale già pronto.

MonicaBo
Sono una insegnante ed una psicologa..apprezzo molto il vostro materiale
Antonia

Grazie per il grande lavoro che fai per noi maestre montessoriane

Stefania B.

Ho provveduto in data odierna ad effettuare il bonifico per rinnovare l’abbonamento al suo sito.
Le faccio i miei più sentiti complimenti per il lavoro che svolge.

Maria Teresa V.

Sono abbonata al sito e mi piace tantissimo.
Ieri ho fatto il versamento per regalare l’iscrizione ad una mia amica che ha un bimbo di 20 giorni.
Complimenti e grazie per il tantissimo materiale!

Paola B.

Utilizzo da quest’anno il vostro materiale e mi si è aperto un mondo! Grazie. Il lavoro ”roposto è utilissimo. Sarebbe bello poterlo avere anche già stampato e confezionato…

Laura B.

Grazie per il materiale che mettete nel sito. molto utile a chi, come me, lavora per portare avanti il pensiero montessoriano!

Serena G.

Sono un’insegnante della Primaria , sto frequentando un corso di formazione Montessori, e ho trovato molto interessante e d’ aiuto il materiale da Lei proposto.

Alessandra G.

Salve Maria, sono un’insegnante di scuola primaria statale, da sempre appassionata e sostenitrice del pensiero montessoriano, tanto da promuoverlo, con successo, come laboratorio nella scuola dove lavoro . Desidero ringraziarti per questo meraviglioso e utilissimo materiale che condividi e per come lo presenti tenendo fede alle parole di Maria Montessori. GRAZIE!

Anna A.

Sono felice di essermi abbonata, sto frequentando un corso montessoriano e trovo il suo sito veramente utile e prezioso per le tante risorse disponibili.

Luisa Z.

Sono un’insegnante montessoriana. Interessanti ed utilissimi i materiali. Grazie.

Donatella S.

Sito interessante, utile e fondamentale se si vuole capire meglio il Metodo Montessori e la creazione/presentazione delle varie attività ai bambini. In questo periodo di homeschooling forzata è stato per me una scoperta importantissima e mi ha aiutata molto con mio figlio. Grazie davvero per il lavoro che fate

Carla

Grazie e complimenti per il suo lavoro!

Grazia M.

molto funzionale, ottime spiegazioni e percorsi

Marta

Sono una insegnante che si sta’ per specializzare nell’insegnamento del metodo Montessori. Questo sito mi è stato consigliato dai miei docenti del corso che frequento e lo trovo molto interessante

Sara C.

Trovo che le sue idee ed il suo approccio siano molto utili a tutti gli insegnanti che desiderano aprirsi e mettersi in gioco.

Elena B.

Sono la referente della sezione ad indirizzo Montessori di una scuola pubblica. Mi piace confrontare i tuoi materiali con quelli da me prodotti e ideare modifiche e ampliamenti anche prendendo spunto dalle diverse formatrici che in questi anni ho incontrato. Montessori è una bella sfida: rimanere essenziali e chiari tra principi scientifici e modernità!

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Grazie!
È un bellissimo sito con tantissimi spunti.

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Lavoro decisamente valido, comprovato con i bambini: risultati sorprendenti! Anche se purtroppo non lavoro in una scuola Montessori…

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complimenti per il sito e per tutto il materiale… è veramente un gran tesoro!

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