Il metodo naturale nell’insegnamento della lettura e della scrittura viene, come dice la parola, dalla natura: segue cioè le tendenze naturali di ogni bambino, le sue possibilità e le sue capacità; ha, come base, l’esplorazione dell’ambiente e lo studio della natura, e permette al bambino di esplicare liberamente la sua attività.
E’ un metodo che consente il recupero del bambino in difficoltà e che non lo mortifica anche quando non riesce a stare al pari con gli altri, che rispetta la personalità, che dà modo a ciascun bambino di rivelarsi interamente, di esprimersi liberamente, di chiarire a se stesso e all’insegnante le sue possibilità.
E’ un metodo che esige la partecipazione attiva del bambino e che quindi elimina la noia, il peso di un insegnamento non sempre adeguato alla capacità dell’individuo; che riesce a conseguire ottimi risultati fin da principio, che permette ai bambini di impadronirsi facilmente e piacevolmente dell’alfabeto, in modo che a gennaio essi riescono a leggere e a scrivere. Ma questo metodo non è il metodo per far presto: anche se questo è un vantaggio, è un vantaggio del tutto secondario.
Abituato all’attività individuale, alla libertà di acquisizione, alla ricerca, il bambino non solo impara a leggere e a scrivere senza sforzo, ma soprattutto impara a conquistarsi il sapere usando le sue forze, di cui con l’esercizio diverrà sempre più padrone. Vedremo così il bambino usare il metodo attivo, insito nel metodo naturale, non soltanto nell’apprendimento della lettura e della scrittura, ma via via, nella composizione, nell’aritmetica e in quello studio dell’ambiente che è alla base dell’attivismo; perchè questo non è un metodo specifico da applicarsi soltanto per imparare l’alfabeto, ma è un sistema di studio.
Il materiale
– Il materiale consta innanzitutto di un alfabetiere murale: un grande cartellone murale, diviso in tanti riquadri. In ogni riquadro c’è una figura. Il nome dell’oggetto rappresentato ha, per iniziale, una diversa lettera dell’alfabeto: ala per a, bue per b, ecc… Sotto ogni illustrazione c’è scritto il nome a caratteri grandi, facilmente visibili anche da lontano. L’iniziale del nome è di colore diverso. In alto, sopra ogni figura, ci sarà la stessa iniziale, sempre di colore diverso, nei caratteri minuscolo e maiuscolo, stampato e corsivo.
Il suono duro e quello dolce della c vogliono un’illustrazione ciascuno, in quanto il bambino imparerà a conoscere questi suoni come se si trattasse di due consonanti diverse. Così per la g. I suoni sc, gn e gl saranno presentati globalmente, cioè i primi due come suoni iniziali di una parola, nel corpo della parola l’altro (scimmia per sc, gnomo per gn, giglio per gl).
– A portata dei bambini saranno messi numerosi cartoncini che avranno semplicissime illustrazioni e sotto scritto il nome della cosa rappresentata.
– Per i caratteri mobili si consiglia di ostruire o acquistare un intero alfabeto per ciascun bambino fatto di caratteri di almeno cinque centimetri, in cartone solido. Questi serviranno soprattutto nei primi tempi quando le mani dei bambini non sono ancora abbastanza esercitate.
– Il libro di testo è insieme poco e molto importante. Col metodo naturale, i bambini imparano prestissimo a leggere tutte le lettere nelle varie combinazioni, quindi non sarebbe necessario un libro di testo con letture graduate. Qualsiasi libro, stampato in caratteri piuttosto grandi, potrebbe in definitiva essere adatto. Però il libro di testo, oltre a servire per la lettura vera e propria, ha un’altra specifica funzione: quella di servire anch’esso da materiale. Innanzitutto dovrà essere corredato da un alfabetiere identico a quello murale, una riduzione in piccolo dei riquadri delle illustrazioni e i nomi relativi.
Il metodo naturale si giova moltissimo delle illustrazioni, quindi anche quelle del testo avranno una grandissima importanza in quanto serviranno da ausilio alla lettura. Infatti, nelle prime pagine, ad ogni figura corrisponderà il nome relativo e la parola sarà sempre, in principio, associata alla figura.
Uso del materiale
Esercizi preparatori
Prima di procedere all’apprendimento delle lettere dell’alfabeto, il bambino dovrà essere esercitato a parlare, cioè a pronunciare parole e frasi dietro invito e dietro riflessione. L’esercizio che deve accompagnare l’apprendimento dell’alfabeto è quello volto all’arricchimento del linguaggio. Il bambino possiede un numero limitatissimo di vocaboli e un numero ancor più limitato di espressioni esatte. Compito dell’insegnante sarà quello di far pronunciare, come primo esercizio, il nome esatto delle figure dell’alfabetiere, degli arredi scolastici, degli oggetti che i bambini portano a scuola per le loro raccolte. L’insegnante domanda sempre: “Che nome ha?” e corregge eventualmente le dizioni inesatte.
Per quel che riguarda l’alfabetiere, in un primo tempo si lascerà il bambino libero di osservare le figure, di parlarne con l’insegnante e coi compagni. In seguito l’insegnante farà pronunciare correttamente il nome di ciascuna figura.
L’esercizio potrà avere molte variazioni: “Chi sa trovare l’oggetto che serve per travasare l’acqua?”; “Chi sa cercare l’animale che graffia?”.
Oppure: “E’ azzurro, si muove sempre, ci vanno sopra le barche”…
Intanto l’insegnante avrà messo sugli arredi scolastici e sugli oggetti alcuni grandi lettere in carta ritagliata: la b sul banco, la f sulla finestra, la n sulla noce, la f sulla foglia, e così i bambini potranno constatare che la f è tanto sulla finestra che sulla foglia, ecc… Sarà il principio di quell’analisi della parola che verrà in seguito.
Isolamento del suono iniziale
Eccoci alla seconda fare dei nostri esercizi. Durante le esercitazioni di nomenclatura, cominceremo a far isolare il suono iniziale. Con quale suono comincia la parola mare? La parola oca?
Oppure facciamo l’esercizio contrario: Con che suono comincia la parola bue? Cerchiamo sull’alfabetiere l’illustrazione il cui nome comincia con lo stesso suono…
Inavvertitamente i bambini cominceranno a capire che, sotto a ogni figura dell’alfabetiere, c’è scritto il nome della cosa rappresentata. Infatti sotto l’oca non ci potrà essere scritto che oca, sotto il fiore non ci potrà essere scritto che fiore, e il bambino sarà portato ad isolare l’iniziale di ogni parola, prima come suono, poi come forma.
Dalla sintesi arriveranno gradatamente all’analisi. A questo punto, quando i bambini avranno acquisito familiarità col suono e con la forma dell’iniziale, ecco che l’insegnante indicherà, successivamente, la m di mare, la e di edera, la l di luna, la a di anatra, ottenendo che i bambini, procedendo questa volta dall’analisi alla sintesi, leggano mela.
Esercizi con i cartoncini dell’alfabetiere e i caratteri mobili
Abbiamo detto che il libro di testo dovrà essere corredato da un alfabetiere uguale, in proporzione ridotta, a quello murale. Con questi cartoncini e con i caratteri mobili, si faranno i seguenti esercizi che si possono considerare alla base del metodo.
Le buste
Anche il gioco delle buste avvierà alla lettura. Si mettono in una busta alcuni cartoncini dell’alfabetiere a cui sia stata ritagliata la strisciolina del nome. Anche queste striscioline saranno messe nella busta insieme ai cartoncini. L’esercizio consisterà nel collocare la strisciolina del nome sotto il relativo cartoncino.
In un primo tempo, l’esercizio si potrà fare con due cartoncini soltanto. In seguito, i cartoncini potranno essere di più. Il bambino, le prime volte, si aiuterà con l’iniziale esistente sopra la figura, ma ecco che l’insegnante, a un certo punto, ritaglierà anche questa striscia e il bambino dovrà fare l’esercizio senza questo ausilio.
Esercizi di disegno-scrittura
Gli esercizi di cui abbiamo parlato sono più che altro di avviamento alla lettura. Ma contemporaneamente l’alunno avrà fatto esercizi di disegno-scrittura.
Oltre ai cartoncini dell’alfabetiere, i bambini hanno a disposizione anche numerosi cartoncini riproducenti un semplicissimo disegno con scritto sotto il relativo nome. Questi cartoncini saranno messi a disposizione dei bambini su un tavolo basso, facilmente accessibile.
Nei momenti di lavoro libero, momenti abbastanza frequenti, il bambino sceglierà a suo piacere un cartoncino e ne riprodurrà il disegno sul foglietto apposito. Sotto il disegno riprodurrà il nome. In principio non saranno che scarabocchi, ma via via prenderanno forma.
Il bambino potrà arrivare anche a scrivere il nome senza saperlo leggere, ma saprà che la parola che ha scritto è il nome della cosa disegnata e, piano piano, sempre procedendo dalla sintesi all’analisi, prima distinguerà l’iniziale, poi, secondo un misterioso procedimento che è diverso in ognuno, riuscirà a distinguere gli elementi che compongono la parola e cioè a leggere la parola che ha scritto.
Ritorno sulle consonanti
Quando i bambini saranno ormai a conoscenza di tutte le lettere dell’alfabeto e si saranno esercitati sulla composizione e scomposizione delle parole, si potrà ritornare sulle varie consonanti in particolare.
I nostri bambini faranno, a questo punto, vari esercizi. Ad esempio tornando sulla lettera p i bambini scriveranno, o sotto dettatura o spontaneamente, parole che contengano questa consonante: pane, pepe, papà, pera, ecc… E poi lo stesso nome preceduto dall’articolo: il pane, il pepe, il papà, la pera, ecc.. E poi, usando queste stesse parole, piccole frasi di senso compiuto: Piero ha una pera, papà mangia il pane, ecc…
Anche gli esercizi di lettura dovrebbero esser fatti, nei primi tempi, su pagine che contengano poche consonanti, e un ottimo libro di testo sarebbe quello che, pur seguendo il metodo naturale, presenti le prime pagine compilate in maniera semplicissima, con poche combinazioni di lettere. Nelle pagine seguenti, poi, si dovrebbe ritornare sulle principali difficoltà ortografiche.
Questi esercizi saranno fatti finchè i bambini non saranno in grado di leggere e scrivere con sicurezza. Naturalmente non tutti potranno arrivare insieme allo stesso punto, ma il vantaggio del metodo naturale consiste nel dare la possibilità ad ogni bambino di arrivare al traguardo secondo le sue forze e le sue capacità. Ciò permetterà l’armonioso e naturale sviluppo delle possibilità di ciascuno.
L’alfabeto
E’ quindi arrivato il momento di imparare l’alfabeto secondo l’ordine delle lettere che lo compongono e di chiamare queste lettere con il loro nome. Non c”è che da impararlo a memoria come una canzoncina.
In seguito si potranno fare alcuni esercizi:
Trovare le parole che cominciano per bi (o di o effe ecc…); scrivere queste parole su dei cartoncini e mettere i cartoncini in ordine alfabetico; mettere in ordine alfabetico i cartellini dei nomi contenuti nello schedario; imparare a cercare alcuni nomi sul vocabolario.
Le parole difficili
Il dettato cosiddetto ortografico non è il nostro strumento preferito, tuttavia i bambini devono sicuramente esercitarsi anche a scrivere le parole difficili. Per fare questo esercizio consigliamo di cogliere l’occasione quando essa si presenta, e faremo l’esercizio sempre alla lavagna e mai lo assegneremo per compito. Il bambino, se vorrà, potrà cercare spontaneamente queste parole e compilare, con esse, qualche scheda.
L’occasione di trovare parole difficili non mancherà. Si avvicina la primavera: scriviamo questo nome alla lavagna. I prati cominciano a verdeggiare: scriviamo prati, verdeggiare,… Qualche pratolina occhieggia qua e là: scriviamo pratolina, e scriviamo anche occhieggia.
Bastano queste parole per cercarne e trovarne altre con le stesse difficoltà ortografiche. “Chi sa trovare altre parole che cominciano con pr?” Preghiera, prete, premura, precipizio, prestito, ecc… Da verdeggiare possiamo trovare rosseggiare, biancheggiare… “Di che cosa si dice che rosseggia? Che biancheggia?” Della neve, del tramonto,… C’è la parola occhieggiare. “Da che cosa deriva?” Da occhio… troviamo altri derivati da occhio: occhiello, occhiali, cannocchiale,…
Così facendo non si tratterà di fare esercizi di ortografia puri e semplici, ma di rendere viva la lingua, questo strumento di cui dobbiamo sempre servirci e che tanto più sarà perfezionato, tanto meglio ci servirà.
E ancora: ci capita una parola che contiene la lettera q. Troviamo altre parole con la stessa lettera: aquila, aquilone, quaderno, qualità, quantità, cinquanta, squallido, squillare,…
Se i bambini non riescono a trovarle, andiamole a cercare nello schedario o sul vocabolario.
Ecco alcune serie di parole difficili, fra le quali l’insegnante potrà trovare quelle che ritiene adatte al momento:
Aquila, aquilone, aquilotto, quaderno, quattro, cinquanta, soqquadro, squattrinato, qualità, quantità, squillare, liquore, squallido, squadra.
Padre, madre, freno, prato, drago, grillo, brocca, freddo, infreddolito, freddoloso, raffreddore, fragile, labbra, drago, febbre, febbricitante, febbrone, cresta, frastuono, fabbrica, trappola, intrappolare, braccio, abbracciare, ombrello, ombrellaio, ombrellone, ombrellino, ombrelleria, maglieria.
Strada, stradina, stradone, istradare, stradino, straniero, stramazzare, strillo, strillare, strillone, sgranare, tromba, strombettare, trombettiere, spruzzo, spruzzare, sprizzare, crosta, scrostare, crostata, crema, scremare, strutto, struggere.
Occhio, occhiata, occhiello, occhieggiare, occhiali, cannocchiale, vecchio, invecchiare, orecchio, orecchiare, orecchiuto, secchio, secchiello, mucchio, ammucchiare, macchia, smacchiare, chiodo, inchiodare, schiodare, ago, agucchiare, aghino, aghetto, ginocchio, ginocchiata, inginocchiarsi, specchio, specchiarsi, specchietto, Pinocchio.
Coniglio, conigliera, paglia, pagliaio, impagliare, spagliare, medaglia, medagliere, mitraglia, mitragliere, figliolo, famiglia, conchiglia, bottiglia, imbottigliare, ragliare, tagliare, intagliato, veglia, sveglia, svegliare, voglia, svogliato.
Ghiaccio, ghiacciaio, ghiacciare, agghiacciare, ghiacciolo, ghiotto, inghiottire, ghiottoneria, pieghe, pieghevole, ghiro, ghianda, ringhiera, funghi.
Agnello, gnocchi, ignorante, ingegno, ingegnere, ingegnarsi, bagno, bagnarsi, pugno, impugnare, impugnatura, vergogna, sostegno, impegno, legno, legnata, legnaia.
Fruscio, frusciare, frusciante, nascere, nascita, pascere, uscio, uscire, ruscello, ruscellare, sciolto, sciogliere, sciabola, asciugare, asciugamani, asciugatoio, asciutto, sciupare, sciupone, sciupato, sciame, sciamare.
Acqua, acquetta, acquolina, acquazzone, acquarello, acquaio, acquata, acquedotto, acquavite, acquitrino, acquerugiola, acquistare, annacquare, acquatico.
Tempo, temporale, temporalesco, tempesta, bomba, rimbombo, lampo, lampeggiare, lampada, bimba, bambola, gamba, ambizioso, impaurito, impaurire.
Il plurale delle frasi
Scriviamo alcune frasi al singolare, sulla lavagna. Invitiamo i bambini a scriverle al plurale. Le frasi presenteranno alcune difficoltà ortografiche.
Frasi di esempio: la lumaca striscia sul terreno, il cigno naviga sul laghetto, la ciliegia è rossa, il mago ha la bacchetta magica, l’ago serve per cucire, il vecchio cammina piano, l’oca ama l’acqua, il ragno fabbrica la ragnatela, la mosca è un insetto noioso, il fungo può essere velenoso, il cieco non vede le belle cose del mondo, ecc…
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